Una solida relazione si sta consolidando tra la Compagnia dei Carabinieri di Modica e la Casa Don Puglisi, un rifugio per donne e figli in situazioni difficili, offrendo loro un percorso di ripartenza nella vita.
Questa collaborazione è stata elogiata come un’espressione di “amicizia sociale” da parte di Papa Francesco, sottolineando come stima e cordialità possano arricchire il tessuto sociale.
Il 21 ottobre scorso, un evento commemorativo, presieduto dal vescovo di Noto Mons. Salvatore Rumeo, ha celebrato il 30° anniversario del martirio di don Pino Puglisi. La sua dedizione all’evangelizzazione della solidarietà e della legalità, evidente nel Centro Padre Nostro che salvava i bambini dal giogo della mafia, è stata ricordata come un esempio di “un amore che va fino in fondo”.
Questo spirito continua a vivere nella Casa attraverso il suo impegno per la cura educativa, nonché nell’impegno delle forze dell’ordine per garantire sicurezza e benessere comune.
Incontri significativi hanno coinvolto i Carabinieri e gli adolescenti della Casa, mirando a educare i giovani all’esercizio della democrazia e alla consapevolezza dei valori della Costituzione italiana.
Gli argomenti affrontati includono educazione alla legalità, bullismo, cyberbullismo, sicurezza stradale, sostanze stupefacenti, alcool, uso corretto di internet e dei social media, con esempi pratici per la vita quotidiana.
Il direttore della Casa Don Puglisi, Maurilio Assenza, ha ringraziato il Maggiore Francesco Zangla e l’intera Arma dei Carabinieri per il contributo prezioso.
Ha sottolineato l’importanza di insegnare ai ragazzi il confine tra trasgressione e illegalità, valorizzando la consapevolezza attraverso il dialogo positivo.
Questo approccio non solo sviluppa una cultura della legalità, ma consente ai giovani di familiarizzare con le istituzioni e comprendere il ruolo delicato degli operatori sociali, in particolare dei Carabinieri, nella vita quotidiana.
Questa collaborazione continua a perseguire la missione istituzionale di sviluppare una cultura della legalità e di permettere ai giovani di instaurare un rapporto positivo con le istituzioni e con il ruolo dell’operatore sociale.