Dibattito aperto sullo stipendio da accreditare a chi sceglie di fare la casalinga.

Dibattito aperto sullo stipendio da accreditare a chi sceglie di fare la casalinga. In un periodo di crisi in cui la carenza di lavoro fa disperare migliaia di cittadini l’unico posto fisso che non conosce crisi e non mancherà mai è prorpio quello della casalinga, non esistono licenziamenti e purtroppo non esiste neanche uno stipendio. Nel dibattito pubblico riemerge la questione se sia giusto o meno conferire uno stipendio alle casalinghe. Si tratterebbe di un modo per ricompensare le donne che decidono di restare a casa e occuparsi dei figli a tempo pieno.   Nel 2016 l’Italia conta 7 milioni 338 mila donne che si dichiarano casalinghe, 518 mila in meno rispetto a 10 anni fa. Vivono prevalentemente nel Centro-Sud e lavorano quasi 49 ore a settimana, in media 2.539 ore l’anno, più di molti lavoratori occupati al di fuori delle mura domestiche. L’Istat calcola che le donne effettuano complessivamente 50 miliardi e 694 milioni delle ore di produzione familiare l’anno (il 71% del totale) e che le casalinghe, con 20 miliardi e 349 milioni di ore, sono i soggetti che contribuiscono maggiormente a questa forma di produzione. Ma spesso le casalinghe sono anche mamme e allora il lavoro diventa ancora più difficile, oltre che non retribuito. Se le mamme dovessero essere pagate per tutti i lavori che svolgono all’interno della famiglia per la cura della casa e dei figli percepirebbero uno stipendio da oltre 3 mila euro netti al mese. Secondo il portale ProntoPro.it lo stipendio mensile medio sarebbe pari a quello di chi ricopre cariche manageriali, di medici specializzati e di liberi professionisti. Le mamme svolgono in media 7 ore settimanali di cura dei bambini, che valgono 230, 40 euro; 4 ore alla settimana di lavanderia e stiro 155,40 euro; 4 di autista privato 208 euro; un’ora di personal shopper costa 250 euro, 14 da colf 560 euro; 10 ore e mezza in qualità di chef sarebbero retribuite 1.260 euro e infine 6 ore settimanali da insegnante privato 480 euro. “Ogni genitore è un life coach reperibile e contattabile 24 ore al giorno, pronto ad insegnare a gestire la propria vita, il proprio tempo e i propri affetti. La mamma è la prima life coach che incontriamo nel nostro percorso di vita e se volesse lucrare solo su questo potrebbe guadagnare 8.810 euro al mese, cifra che non è stata inserita nel computo”, conclude ProntoPro.it. Sommando le attività non retribuite delle mamme si arriverebbe al considerevole stipendio di 3.045 euro netti al mese. In considerazione di ciò, l’associazione “Evita Peron sta raccogliendo firme in tutta Italia proprio per chiedere che il lavoro della mamma venga retribuito. Lo stesso varrebbe anche per le casalinghe senza figli, ma solo per l’indennità di base. Ma siamo certi che dare un reddito alle casalinghe sia la scelta più saggia? Le donne si troverebbero nuovamente relegate in casa (pur con uno stipendio) esattamente come le nostre nonne, vanificando così i diritti femminili acquisiti con grande fatica negli ultimi decenni. Inoltre le future generazioni di donne non sarebbero stimolate a studiare e trovarsi un’occupazione. Inoltre sarebbe anche ingiusto nei confronti di quelle donne che lavorando fuori casa e devono comunque occuparsi di casa e figli. Il dibattito è controverso e rimane aperto tra le stesse donne.  

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.