La FLC CGIL Sicilia denuncia con fermezza la persistente mancanza di riscaldamento in numerose scuole dell’Isola, una condizione inaccettabile che mette a rischio il diritto allo studio e la salute di studenti, docenti e personale scolastico.
Uno dei casi più critici riguarda l’Istituto Comprensivo Boccadifalco Tomasi di Lampedusa a Palermo, precisamente il plesso Emanuela Loi, dove l’impianto di riscaldamento risulta del tutto assente.
Nonostante tre sopralluoghi congiunti tra Comune, AMG Energia e la ditta dell’accordo quadro incaricata dei lavori, la situazione è ancora irrisolta.
Purtroppo, questo episodio non è isolato: molte altre scuole in tutta la regione Sicilia affrontano la stessa emergenza, aggravata dalle rigide temperature invernali, che rendono le lezioni quasi impraticabili.
Il segretario generale della FLC CGIL Sicilia, Adriano Rizza, ha ribadito l’urgenza di risolvere il problema, sottolineando come sia inconcepibile che nel 2025 si discuta ancora di aule senza riscaldamento:
«Si tratta di una grave violazione del diritto allo studio e alla salute, oltre che di un’evidente disorganizzazione da parte delle istituzioni responsabili. Abbiamo più volte sollecitato interventi strutturali e pianificati, ma sembra che l’emergenza sia diventata la regola.»
La FLC CGIL Sicilia avanza richieste precise e urgenti per far fronte a questa situazione:
Rizza sottolinea come sia indispensabile che la Regione e i Comuni assumano le proprie responsabilità:
«Non possiamo permettere che la disattenzione e la mancanza di programmazione continuino a penalizzare le scuole siciliane. La FLC CGIL Sicilia rimarrà vigile e pronta a sostenere ogni azione necessaria affinché questa situazione venga affrontata con la serietà e l’urgenza che merita.»
La condizione degli istituti scolastici senza riscaldamento in Sicilia rappresenta una criticità grave e inaccettabile, che limita il diritto all’istruzione e rischia di compromettere la salute di migliaia di studenti e operatori del settore. La FLC CGIL Sicilia richiama all’impegno e alla responsabilità le istituzioni competenti, affinché si adoperino nel garantire ambienti di apprendimento idonei e sicuri.