Momenti di violenza allo stadio Dino Liotta di Licata, dove, durante la partita di calcio Licata-Sancataldese, si sono verificati gravi scontri tra tifoserie e forze dell’ordine.
Il bilancio parla di quattro poliziotti e un carabiniere feriti: tutti sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, dove i medici hanno riscontrato ferite e traumi guaribili in un periodo compreso tra i 7 e i 10 giorni.
La dinamica degli scontri
Secondo una prima ricostruzione, la tensione si è innescata inizialmente tra le due tifoserie, degenerando in breve tempo in un violento attacco contro poliziotti e carabinieri.
Alcuni ultras, infatti, avrebbero lanciato pietre e persino molotov, colpendo un funzionario di polizia alla testa con più sassi e ferendo altri agenti impegnati a contenere la situazione.
Anche un carabiniere sarebbe stato raggiunto da schegge di bottiglia, rimanendo ferito e finendo in ospedale per gli accertamenti e le cure necessarie.
L’intervento delle forze dell’ordine
La Questura ha subito inviato a Licata un altro funzionario per coordinare i rinforzi e riportare la calma, nonostante le evidenti difficoltà dovute ai pesanti attacchi delle frange violente. Le forze dell’ordine, con grande professionalità, hanno infine respinto e disperso i manifestanti più violenti, riuscendo a ristabilire l’ordine pubblico.
Le dichiarazioni del sindacato
Durissimo il commento di Antonino Alletto, segretario nazionale del sindacato Mp, che ha condannato la violenza parlando di una vera e propria “strategia di violenza da terroristi”:
“Questi individui hanno messo in atto una strategia di violenza da veri e propri terroristi. Per alcune ore una parte della città di Licata si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia, messa a ferro e fuoco da balordi travestiti da tifosi.
Nonostante il lancio di molotov, i nostri colleghi hanno agito con grande professionalità, riuscendo a disperdere i criminali e a ripristinare la sicurezza pubblica”.
Alletto ha poi chiesto l’intervento delle autorità giudiziarie affinché applichino “il massimo del rigore” per prevenire il ripetersi di episodi di violenza negli stadi.
Possibili sviluppi
Le indagini, condotte dalla magistratura in collaborazione con la polizia e i carabinieri, mirano a identificare gli autori materiali dei lanci di pietre e bombe molotov. Possibili misure restrittive come il Daspo e le segnalazioni penali potrebbero scattare nelle prossime ore, nella speranza di prevenire ulteriori episodi di violenza negli impianti sportivi della Sicilia e di tutto il Paese.