Due vicende di presunti errori sanitari, avvenute presso l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca, arriveranno a breve davanti ai giudici del tribunale saccense.
Le famiglie dei pazienti deceduti chiedono un risarcimento danni complessivo di oltre 1,8 milioni di euro.
Il primo episodio risale al 2020, quando un uomo, affetto da uno scompenso cardiaco, si recò al pronto soccorso dell’ospedale.
Trasferito nel reparto Covid-19 con diagnosi di “addensamento polmonare, cardiopatia dilatativa e mielofibrosi” (una rara forma tumorale che compromette il midollo osseo), fu successivamente spostato in medicina interna, dove perse la vita per cause ancora poco chiare.
La famiglia ha intrapreso un’azione legale chiedendo un risarcimento di 915.713 euro, sostenuta dagli avvocati Biagia Adriana Cusumano e Marcello D’Anna. La prima udienza è fissata per marzo 2025.
Nel 2022, una donna si era recata nello stesso ospedale per un adenocarcinoma endometriale, sottoponendosi a un intervento di isterectomia totale e annessiectomia bilaterale.
Tuttavia, durante l’operazione, si sarebbe verificata una lesione al tratto distale dell’uretere destro, che avrebbe portato a complicanze gravi: idroureteronefrosi omolaterale, ascesso pelvico e, infine, al decesso.
Anche in questo caso, i familiari chiedono un risarcimento di 915.700 euro, con la prima udienza fissata per il 30 gennaio 2025.
In entrambe le vicende, l’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Agrigento si costituirà in giudizio per opporsi alle richieste di risarcimento avanzate dalle famiglie.
Questi casi riaccendono il dibattito sulla qualità dei servizi sanitari e sulla gestione dei pazienti in situazioni critiche. Le famiglie chiedono giustizia, mentre il tribunale sarà chiamato a fare chiarezza su eventuali responsabilità mediche.