Mercoledì prossimo, 9 settembre, verrà riesumato il corpo di Aldo Naro, il giovane medico di San Cataldo, ucciso il 14 febbraio del 2015 nella discoteca Goa di Palermo. La decisione è stata presa – su ordine della Procura della Repubblica di Palermo – al fine di effettuare nuovi esami con metodi più moderni.
L’esame sarà effettuato presso il dipartimento di medicina legale dell’Università Magna Grecia dove la salma verrà sottoposta a esame diagnostico mediante il moderno metodo della “virtopsy” in formato 3D.
Il 10 settembre invece è prevista una nuova autopsia , è quanto deciso dal gip del Tribunale di Palermo, Filippo Serio, che ha nominato un collegio peritale composto dai professori Pietrantonio Ricci, Domenico Laganà e Umberto Sabatini (ordinari all’università Magna Grecia di Catanzaro). Il giudice ha chiesto ai periti di accertare le cause e la modalità della morte di Aldo Naro, e di fornire una precisa mappatura delle lesioni riportate dal giovane in conseguenza del pestaggio subito la notte tra il 14 e il 15 febbraio 2015.
La famiglia di Aldo, accompagnata dai suoi legali, gli avvocati Salvatore Falzone e Antonino Falzone, seguiranno le operazioni insieme ai consulenti di parte, i medici catanesi Giuseppe Ragazzi, Giuseppe Pero e Salvatore Cicero.
In questi anni la famiglia non si è mai rassegnata ed ha cercato in tutti i modi di scuotere l’opinione pubblica al fine di giungere alla verità sulla morte del figlio. Tempo fa aveva anche autorizzato la pubblicazione sul profilo Facebook , “Giustizia per Aldo Naro” di foto shock ritraenti l’autopsia del proprio figlio con un elenco di traumi documentati dalle immagini. Un gesto con il quale i familiari di Aldo Naro, hanno voluto contestare la conclusione delle indagini che hanno portato alla condanna a 10 anni di reclusione di Andrea Balsano, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni e faceva il buttafuori nel locale. Insieme alle foto inoltre, i familiari hanno inoltrato i propri dubbi su quanto emerso dall’inchiesta in merito in particolare al numero dei protagonisti che hanno preso di mira il proprio caro: “Davvero un solo calcio sferrato da un unico soggetto ad una persona che si trova a terra può provocare tutte le lesioni descritte?” – si chiedono i familiari.
” Se così non fosse, chi ha provocato tutte le altre? E pertanto, chi sono gli altri assassini di Aldo? Perché questo fondamentale aspetto della vicenda non è stato approfondito? Peraltro, mancano, perché non fatte nel corso dell’autopsia, le foto del ventre, dei genitali e della parte frontale e interna delle cosce della vittima. Inspiegabilmente, non è stato effettuato alcun esame radiologico, e nessuna Tac a parte quella del cranio”- conclude la nota.