Palermo

Palermo: sequestrata palestra in immobile confiscato alla mafia, coinvolta presidente di associazione antiracket

Un decreto di sequestro conservativo per un valore complessivo di oltre 250.000 euro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Palermo nei confronti di Valeria Grasso, presidente di un’associazione antiracket.

La donna è accusata di aver occupato abusivamente un immobile confiscato ai boss di San Lorenzo, destinato all’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per avviare un’attività di palestra.

La vicenda: un immobile confiscato trasformato in palestra

L’immobile in questione, situato in via Matteo Dominici, era stato confiscato nel 2005 e successivamente trasferito al patrimonio dello Stato. Nel 2014, l’Agenzia per i beni confiscati aveva emesso un’ordinanza di sfratto nei confronti di Grasso, ma lo sgombero non è mai stato eseguito.

Lo scorso 28 novembre 2023, un sopralluogo della Polizia Municipale ha rivelato che la struttura continua ad essere occupata abusivamente e che sono state effettuate modifiche non autorizzate, come la creazione di spazi separati per fitness, spogliatoi, servizi igienici, un’area reception e un cambio di destinazione d’uso dell’immobile.

Accuse e danno erariale

Le indagini, coordinate dalla Procura regionale della Corte dei conti, sono scaturite dalla denuncia di un imprenditore locale, che lamentava il mancato pagamento di lavori eseguiti nell’immobile per un valore di 50.000 euro.

L’occupazione abusiva avrebbe causato un danno erariale stimato in circa 165.000 euro, derivante dal mancato utilizzo del bene per scopi pubblici. A questa cifra si aggiungono circa 80.000 euro provenienti dai compensi pagati negli anni dagli utenti della palestra e ulteriori 10.000 euro incassati per finalità di lucro.

Sequestro a tutela dello Stato

Il provvedimento di sequestro conservativo è stato disposto per garantire l’azione risarcitoria nei confronti dello Stato. Gli accertamenti patrimoniali hanno permesso di individuare beni aggredibili, fondamentali per il recupero delle somme dovute.

Un caso che scuote Palermo

La vicenda mette in luce le difficoltà nella gestione e nel recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, evidenziando come questi possano essere ancora oggetto di utilizzi illeciti.

Le autorità proseguiranno con ulteriori accertamenti per fare piena luce sulla vicenda e tutelare il patrimonio pubblico.

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Published by
Redazione Giornalistica