Calcio

Palermo, dalla fondazione al City Group: tutte le tappe della sua storia

Palermo è una delle piazze più calde della storia del nostro calcio. Come vivono il campionato i tifosi della squadra del capoluogo siciliano, lo fanno in pochi in Italia. Tuttavia, la loro storia, seppur ricca di tradizione, è stata un continuo alternarsi di alti e bassi, tra gestioni visionarie, talvolta troppo, e altre più centrate e proficue con i risultati che non hanno tardato ad arrivare, anche sui campi della Serie A.

La storia dei rosanero ha inizio nel 1900, quando un gruppo di giovani palermitani decise di fondare una società calcistica. Inizialmente la squadra si chiamava Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, ma pochi anni dopo il nome venne cambiato in Palermo Foot-Ball Club. La squadra giocava in un campo situato vicino al porto di Palermo, ma in seguito si trasferì in un nuovo stadio, il Littorio, che poteva ospitare circa 30 mila spettatori. E così arrivarono i primi successi nei tornei dedicati ai club meridionali, tra cui le vittorie nella Whitaker Challenge Cup e nella Coppa Lipton.

Poi, negli anni Venti e Trenta, il Palermo partecipò ai campionati di Serie B e Serie C, e nel 1932 ottenne la prima storica promozione in Serie A. Tuttavia, la permanenza nella massima serie italiana fu breve e la squadra retrocedette dopo una sola stagione.

Dopo la Seconda guerra mondiale, i rosanero tornarono in cadetteria e in seguito ottennero altre promozioni in Serie A. Negli anni Sessanta e Settanta la squadra visse uno dei periodi più difficili della sua storia, alternando retrocessioni a rischi di bancarotta.

In seguito, però, il club palermitano tornò a farsi valere e la sua presenza in Serie A iniziò ad essere quasi una costante e, nel 1979, arrivò anche un’importantissima finale di Coppa Italia.

Palermo, la storia recente del club

Crocevia fondamentale per la storia dei rosanero è stato l’arrivo di Maurizio Zamparini che, reduce dalle esperienze di Pordenone e soprattutto di Venezia, con il quale tornò in A quando in panchina c’era Walter Novellino, acquistò il Palermo nel 1994.

La sua gestione si rivelò mirata e azzeccata e in dieci anni portò la squadra nuovamente in Serie A, dal quale non si schiodò per diversi anni a venire andando anche contro le previsioni degli esperti di quote per le scommesse sulla Seria A. L’imprenditore friulano portò in Sicilia tantissimi talenti che fecero le fortune del club in quegli anni grazie ad una rete di scouting eccezionale. Paulo Dybala, Javier Pastore, Edinson Cavani, Simon Kjaer furono soltanto alcuni di questi, e poi tutti gli altri, come Mark Bresciano, Fabio Simplicio, Fabio Liverani, Salvatore Sirigu e anche gli eroi della spedizione in Germania della Nazionale azzurra in occasione dei Mondiali del 2006 Luca Toni, Fabio Grosso, Andrea Barzagli, Christian Zaccardo e Simone Barone. Insomma, tutti nomi, questi, dal futuro luminoso come abbiamo visto e che a quei tempi contribuirono al successo dei rosanero di quegli anni, in cui la formazione siciliana arrivò anche a giocarsi un’altra storica finale di Coppa Italia, oltre che ottenere alcune presenze nelle coppe europee.

Giocare al Barbera in quel periodo non era facile per nessuno. Lo stadio era una bolgia e i tifosi erano il dodicesimo uomo in campo. Tuttavia, si sa, anche le storie più belle hanno una fine e così, dopo qualche annata difficile, fatta anche di ritorni in Serie B, terminò l’era Zamparini. Nel 2019, la società dichiarò bancarotta e il club fu costretto a ripartire dalla Serie D con Dario Mirri e Antonino Di Piazza a guidare la rifondazione.

Fortunatamente, non ci volle molto prima della ripresa dei rosanero. Nello stesso anno, a seguito di alcune vicende, furono ripescati in Serie C e, grazie ad una buona rosa e dopo l’aver assunto la nuova denominazione Palermo Football Club, ottennero quasi subito la promozione nella serie cadetta per la stagione 2022-2023.

Proprio a ridosso del campionato, però, ecco arrivare un’altra svolta nella storia del club: l’acquisto da parte del City Football Group (lo stesso che detiene le quote di maggioranza del Manchester City di proprietà dello sceicco Mansur bin Zayd Al Nayhan) con l’obiettivo di rilanciare la squadra nel calcio che conta e di diventare parte importante della fitta rete di club della holding. L’avvio si rivela subito difficile complice qualche incomprensione con allenatore e staff tecnico, ma i giocatori hanno fin qui disputato un buon campionato, con la speranza che vada sempre meglio per tornare, finalmente, lì dove merita di stare una piazza importante come quella di Palermo: nel massimo campionato italiano.

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Published by
Redazione Giornalistica