Naro

Naro, tennero il nipote disabile chiuso in casa in catene: obbligo di dimora per gli zii

Continua la vicenda giudiziaria che vede coinvolti i due coniugi di Naro accusati di aver segregato e incatenato ad un piede il nipote disabile.

Tutto sarebbe avvenuto lo scorso 25 ottobre nella Città del Barocco dove gli uomini dell’arma dei carabinieri della locale stazione, coordinati dalla Compagnia di Licata, in seguito ad una segnalazione avevano arrestato la coppia residente in loco con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona.

Stando a quanto emerso dalle prime indagini, in cui sarebbero state utilizzate microspie e telecamere di sorveglianza, pare che i due abbiano tenuto segregato e legato al telaio del letto, con una catena di non più di un metro che gli consentiva a mala pena di poggiare i piedi a terra, un povero disabile di 33 anni con problemi psichici a cui, invece, avrebbero dovuto fare da tutor in un appartamento situato nei pressi del Duomo.

Per i presunti responsabili, zii della vittima e difesi dagli avvocati Teresa Alba Raguccia e Mauro Tirnetta, erano stati convalidati gli arresti in carcere da parte dello stesso Gip che però il 25 Aprile furono sostituiti, per scadenza dei termini di custodia cautelare, con gli arresti domiciliari e l’applicazione del braccialetto elettronico.

Una volte concluse le indagini i giudici del Tribunale di Agrigento ritenendo affievolite le esigenze cautelari hanno dunque disposto l’obbligo di dimora nei confronti dei due coniugi coinvolti nell’inchiesta.

Di Pietro Geremia

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