Nel cuore di Canicattì, un’ombra di mistero avvolge la tragica morte di una sessantenne, giunta al Pronto Soccorso dell’ospedale Barone Lombardo con forti dolori alla schiena.

Ciò che inizia come una semplice visita in codice verde e la somministrazione di un antidolorifico, si trasforma in un dramma che ha spinto la Procura di Agrigento ad aprire un fascicolo d’inchiesta contro ignoti. La famiglia della donna, sconcertata dalla rapida e inaspettata scomparsa, ha presentato un esposto, chiedendo alle autorità giudiziarie di fare luce sui fatti e verificare la presenza di eventuali negligenze.

I fatti:

Dopo il decesso della sessantenne, la Procura ha prontamente disposto il sequestro della salma, preparandosi a eseguire un’autopsia nelle prossime ore. Nel frattempo, gli investigatori del commissariato di Canicattì hanno posto sotto sequestro la cartella clinica della paziente per esaminare attentamente ogni fase del suo breve passaggio al Pronto Soccorso.

La versione iniziale dei fatti indica che la donna si sia presentata con forti dolori alla schiena, e i medici, dopo averla visitata, avrebbero somministrato un antidolorifico non riscontrando gravi problematiche. Tuttavia, la svolta drammatica si è verificata ventiquattro ore dopo, quando la paziente è improvvisamente deceduta. Ora, l’interrogativo principale riguarda l’eventuale collegamento tra la sua dimissione e la tragica fatalità, o se si sia trattato di una serie di circostanze sfortunate.

Indagine in corso:

La Procura ha avviato l’indagine, e il sequestro della salma è stato accompagnato dalla decisione di eseguire un’accurata autopsia. I poliziotti stanno analizzando la cartella clinica per individuare eventuali dettagli sfuggiti durante la prima visita al Pronto Soccorso. L’esito dell’esame autoptico promette di fornire una prima risposta, gettando luce sui motivi del decesso e confermando o escludendo la presenza di negligenze nel caso.

Conclusioni:

La comunità di Canicattì rimane in attesa dei risultati dell’indagine, nella speranza che l’autopsia fornisca chiarezza su questa tragica vicenda. La Procura di Agrigento si impegna a fare luce sui fatti, mentre la famiglia della vittima cerca risposte in un momento di dolore e incertezza. La storia continua a suscitare domande sulla sicurezza e l’efficacia delle cure mediche offerte al Pronto Soccorso, mentre la città si stringe attorno alla memoria della donna scomparsa in circostanze ancora avvolte dal mistero.

Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.