Nelle ultime ore sono sbarcati, con una facilità inaudita, oltre 400 migranti a Lampedusa, a dire il vero dopo i gravissimi fatti di Nizza ci saremmo aspettati uno schieramento militare a difesa dei nostri confini e invece il ministro dell’Interno impiega il suo tempo a ripetere il solito ritornello sulla mancata responsabilità dell’Italia in merito agli attentati francesi invece di correre ai ripari chiudendo i porti.

L’attentato di Nizza riapre due scenari: la presenza di jihadisti sul territorio francese, aizzati dalle recenti polemiche sulle vignette raffiguranti Maometto o il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, e il delicatissimo binomio terrorismo-immigrazione che rinfocola le polemiche in Italia perché il tunisino Brahim Aouissaoui, 21 anni, autore dell’attentato di Nizza con tre morti e un ferito grave, è sbarcato il 20 settembre a Lampedusa e portato a Bari il 9 ottobre dopo la quarantena obbligatoria.

Ritornando al problema dei migranti, il mio editoriale ha l’obiettivo di evidenziare la mancanza di controlli e la facilità con cui chiunque, terroristi  compresi, può arrivare nel nostro territorio.

Ho spesso parlato del problema dei profughi cercando di capire il loro dramma non certo invocando luoghi comuni che criminalizzano in maniera indiscriminata gli extracomunitari. Ma una cosa è l’accoglienza organizzata altra cosa sono sbarchi come quelli che ormai si verificano giornalmente nelle nostre coste e che mettono seriamente a rischio la capacità di controllo del fenomeno.

Voglio far presente che la mia linea di pensiero nei confronti degli extracomunitari è sempre stata improntata all’accoglienza, di certo lontana da posizioni razziste e xenofoba, ma purtroppo l’accoglienza non può essere infinita, bisogna intervenire per arginare un fenomeno che, alla luce dei recenti fatti di cronaca, rischia di mettere in serio pericolo la sicurezza nazionale.

Matteo Salvini , dopo gli attentati in Francia, ha chiesto immediatamente le dimissioni del ministro Luciana Lamorgese, a questo proposito va ricordato che Anis Amri, autore dell’attentato al mercatino di Natale di Berlino nel 2016, era arrivato nel 2011 da minorenne in Italia e trasferito in un centro per minorenni in Sicilia.

Il timore inespresso è se, soprattutto con l’inasprirsi della polemica tra Francia e Turchia, cellule dormienti possano attivarsi per esaltare i principi di un Islam radicale e se questo possa avvenire anche in altri Paesi europei.

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Davide Difazio, giornalista iscritto all’albo nazionale dei giornalisti, elenco pubblicisti Sicilia, dal 09/05/2003 N° di tessera 098283, protagonista di diverse trasmissioni televisive in Rai e Mediaset ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali ottenendo risultati lusinghieri. Fondatore della testata giornalistica Siciliareporter.com, in pochi anni , è riuscito a far diventare il portale un importante punto di riferimento per l'informazione siciliana.