La comunità di Marsala è scossa dalla notizia della morte di Anna Peralta, deceduta dopo tre giorni di ricovero all’ospedale Paolo Borsellino. In un primo momento si era pensato che la donna fosse caduta dal balcone, ma le indagini hanno rivelato una diversa verità.
Secondo le prime ricostruzioni, Anna Peralta sarebbe stata soccorsa e ricoverata per un avvelenamento da farmaci, ipotizzando un tentativo di suicidio. Tuttavia, durante gli accertamenti i medici avrebbero riscontrato una grave emorragia interna, dovuta a lesioni alla milza.
A far emergere la verità sulle condizioni della donna sarebbero stati i risultati degli esami clinici. Nel corso delle indagini coordinate dai pm di Marsala e dai carabinieri della Compagnia di Marsala, è emerso che Girolamo Peraino, 51 anni, figlio della vittima, avrebbe picchiato la madre pochi giorni prima del suo ricovero.
Le tensioni, stando a quanto trapelato, avrebbero avuto origine da motivi economici legati alla tossicodipendenza del figlio. Al termine della lite, Anna Peralta avrebbe riportato ferite così gravi da risultare poi fatali.
Girolamo Peraino, che non avrebbe ancora confessato quanto accaduto, è stato posto in stato di fermo. La Procura di Marsala, coordinata dal procuratore Fernando Asaro, gli contesta il reato di omicidio preterintenzionale.
Nel giro di poche ore, il giudice per le indagini preliminari (gip) dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo. Le indagini proseguono per chiarire in modo definitivo i dettagli della vicenda e per stabilire con certezza le responsabilità.
I carabinieri della Compagnia di Marsala continuano a raccogliere testimonianze e riscontri utili alla ricostruzione dell’episodio. L’autopsia e gli ulteriori approfondimenti medico-legali consentiranno di confermare le circostanze della morte di Anna Peralta.
La tragedia ha suscitato forte sconcerto nella comunità locale, che attende gli sviluppi giudiziari e confida nel lavoro degli inquirenti per fare piena luce su quanto avvenuto.