L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, torna a dare spettacolo. Alle ore 17.35, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha rilevato l’emissione di una nuova colata lavica a circa 3.000 metri di quota, precisamente tra la base del cratere Bocca Nuova e quella del cratere di Sud-Est.

La lava si sta espandendo in direzione di Monte Frumento Supino, disegnando un suggestivo fiume incandescente visibile anche a distanza.

Questo episodio è stato preceduto, a partire dal 6 febbraio, da una modesta e sporadica attività esplosiva al Cratere di Sud-Est, segnale di un graduale incremento della dinamica vulcanica.

Sul fronte sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico – indicatore chiave per valutare l’intensità dei processi eruttivi – resta su livelli medi, con variazioni solo lievemente superiori alla norma.

Tali oscillazioni suggeriscono che il vulcano sia in movimento, ma al momento l’attività eruttiva non sembra evolvere in modo repentino verso scenari più critici.

Le autorità locali e gli esperti dell’Ingv continuano a monitorare la situazione, al fine di valutare eventuali rischi per la popolazione e la viabilità.

Anche se al momento non sono segnalati disagi significativi, si raccomanda la massima prudenza nelle aree più prossime alle zone sommitali e di escursione vulcanica.

L’evento conferma, ancora una volta, la natura imprevedibile dell’Etna, che con la sua maestosa presenza rimane sotto la costante attenzione di vulcanologi, studiosi e appassionati di tutto il mondo.