Le autorità italiane hanno notificato al comandante e all’armatore della nave Mare Jonio, gestita dall’ONG Mediterranea, un provvedimento che prevede una multa fino a 10.000 euro e un fermo amministrativo.

Secondo le accuse, gli operatori dell’ONG avrebbero istigato la fuga dei migranti per evitare la cattura da parte della guardia costiera libica.

Due giorni prima, la guardia libica aveva sparato contro la Mare Jonio mentre effettuava un’operazione di salvataggio in zona SAR libica, riuscendo a salvare 58 persone.

In seguito, è stato assegnato alla nave il porto sicuro di Pozzallo, dove stamattina è stato emesso il provvedimento di fermo.

Luca Casarini, capo missione di Mediterranea, ha criticato duramente l’azione della guardia costiera libica, accusandola di deportare persone in fuga da condizioni disperate, e ha denunciato la sanzione imposta dal governo italiano come una rappresaglia contro gli sforzi di soccorso dell’ONG.

Durante una conferenza stampa a Pozzallo, Casarini e l’equipaggio hanno descritto l’aggressione subita e condannato il trattamento riservato dai soccorritori italiani, etichettando il comportamento della guardia costiera libica come criminale e inaccettabile.

Nonostante le difficoltà, Casarini ha assicurato che l’impegno dell’ONG nel salvataggio dei migranti continuerà sia in mare che a terra.