Il panorama degli immobili industriali in Europa continua a mostrare una forte resilienza, attraendo investitori nonostante le fluttuazioni economiche.

L’Italia, benché abbia assistito a un lieve rallentamento nel 2022, ha comunque registrato investimenti significativi nel settore, con un totale di circa 1 miliardo di euro secondo l’ultimo rapporto di Scenari Immobiliari.

Per comprendere meglio le dinamiche specifiche del mercato nella capitale italiana, abbiamo parlato con Federico Marcaccini, una figura di spicco nel settore immobiliare industriale.

Secondo Marcaccini, le zone di Roma che registrano maggiore interesse sono quelle con eccellente connettività stradale, come l’area di Fiumicino, la Tiburtina Valley e la zona di Pomezia-Santa Palomba.

L’imprenditore romano evidenzia che queste aree sono ideali per la loro accessibilità e la disponibilità di spazi che rispondono alle esigenze delle aziende di diverse dimensioni.

“Le esigenze metrature variano: le PMI prediligono spazi tra i 500 e i 2.000 metri quadrati, mentre le grandi aziende hanno bisogno di superfici ben più ampie, fino a 10.000 metri quadrati o più”, spiega Marcaccini.

Una caratteristica cruciale degli spazi industriali, secondo Marcaccini, è la loro flessibilità, essenziale per adattarsi a vari usi come uffici, aree produttive e magazzini. Questa versatilità risponde alle mutevoli esigenze del mercato e rimane un punto di forza per il settore.

Nonostante le sfide come l’inflazione e l’aumento dei costi energetici, l’ottimismo di Marcaccini per il futuro del settore immobiliare industriale è tangibile. “Questi immobili continuano a essere un’opzione valida per gli investitori, garantendo rendimenti stabili a lungo termine”, afferma. Inoltre, la domanda crescente di spazi logistici, stimolata dall’espansione dell’e-commerce, supporta ulteriormente il mercato.

Marcaccini sottolinea anche l’importanza di una sinergia tra il settore pubblico e quello privato per promuovere lo sviluppo di infrastrutture moderne e sostenibili. Le amministrazioni locali, secondo lui, dovrebbero collaborare attivamente con gli operatori del settore per semplificare le procedure burocratiche e migliorare le infrastrutture.

Guardando al futuro, l’imprenditore pone l’accento sull’importanza degli immobili industriali sostenibili e tecnologicamente avanzati. “Le aziende sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale e cercano edifici che minimizzino l’impronta di carbonio e riducano i consumi energetici”, osserva. Investire in tali edifici non solo è ecologicamente responsabile ma rappresenta anche un vantaggio competitivo significativo.

Marcaccini parla del potenziale di rigenerazione urbana offerto dalle aree industriali dismesse. Progetti di riqualificazione possono trasformare questi spazi in nuove aree di lavoro e aggregazione, fondendosi armoniosamente nel tessuto urbano e stimolando la crescita economica e sociale.

Questi sviluppi rappresentano non solo una sfida ma anche un’opportunità immensa per il futuro del settore immobiliare industriale, sottolineando la necessità di una visione a lungo termine e di una collaborazione stretta tra i vari attori del mercato.