Continua l’escalation di attacchi ai bancomat nella Sicilia orientale. L’ultimo episodio si è verificato questa mattina ai danni della filiale Unicredit di Trecastagni.
Una “banda della spaccata”, come ormai definita, ha utilizzato un veicolo come ariete per sfondare l’ingresso della banca e sottrarre il bancomat, causando ingenti danni alla struttura. Un modus operandi che sembra diventato un marchio di fabbrica per i malviventi, sempre più organizzati e spregiudicati.
“I malviventi bloccano le vie di accesso, ostacolando l’intervento delle Forze dell’Ordine e garantendosi la fuga. La sfrontatezza di questi attacchi è impressionante.
Serve un intervento deciso da parte delle banche per porre fine a queste scene da film” ha dichiarato Gabriele Urzì, dirigente nazionale Fabi e responsabile Salute e Sicurezza Fabi Palermo.
L’escalation degli attacchi non è nuova. Già il 2 ottobre, una banda ha preso di mira un bancomat in Piazza Umberto I, utilizzando un escavatore per sradicare lo sportello automatico. Le vie di accesso sono state bloccate con veicoli e sedie, e il colpo è stato messo a segno alle prime luci dell’alba. Grazie alle telecamere di sorveglianza, uno dei responsabili è stato individuato e arrestato.
Il 19 ottobre, due filiali, Unicredit e Banca Agricola Popolare di Ragusa, sono state attaccate a Vizzini con la stessa tecnica dell’escavatore. Anche in questo caso, i malviventi hanno bloccato l’accesso alle vie principali e agito indisturbati.
Pochi giorni fa, il 2 novembre, la filiale Unicredit di Scordia è stata scassinata con l’uso di mezzi rubati, scardinando il bancomat e prelevando il contante. Poche ore prima, un altro colpo aveva colpito la Banca Agricola Popolare di Ragusa a Mirabella Imbaccari, sempre con lo stesso modus operandi. Molto probabilmente, i due episodi sono collegati e attribuibili alla stessa banda.
“Questo fenomeno è ormai fuori controllo, soprattutto nelle aree provinciali dove è più facile farla franca”, sottolinea Urzì. “Invece di limitarsi a vantarsi delle cifre spese per la sicurezza, è necessario investire in prevenzione e dotare le agenzie di tecnologia avanzata, aumentando la vigilanza armata, soprattutto di notte. Non possiamo continuare a dipendere esclusivamente dal lavoro delle Forze dell’Ordine, che già fanno miracoli con i mezzi a disposizione”.
Urzì conclude con un appello alle banche: “È ora di agire. Le banche registrano utili da record e possono investire massicciamente in sicurezza. Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che qualcuno si faccia davvero male per vedere finalmente risolto questo problema?”.
L’escalation degli attacchi ai bancomat richiede una risposta rapida e coordinata. Urzì chiede misure preventive più efficaci, non solo per la protezione del denaro, ma anche per la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori degli istituti di credito. Gli attacchi continuano a colpire indisturbati, creando un clima di incertezza e pericolo in tutta la regione.