L’Agrigentino è alle prese con una grave carenza di medici, tanto negli ospedali locali quanto nei vari servizi dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp).
In un tentativo di affrontare la situazione, l’Asp ha deciso di prorogare gli incarichi autonomi libero professionali a medici in pensione, cercando così di garantire la continuità delle cure e evitare interruzioni di pubblico servizio.
Nell’ospedale Barone Lombardo di Canicattì, il direttore sanitario ha proposto e ottenuto la proroga dell’incarico libero professionale al medico Antonino Bosco, a causa delle urgenze e indispensabilità delle attività sospese.
Si è specificato che tale incarico potrebbe risolversi con assunzioni a tempo indeterminato.
Nel medesimo nosocomio, è stata confermata la proroga dell’incarico libero professionale al medico in quiescenza Nicola Maurizio Damanti, il quale ha già risolto i disagi derivanti dalla carenza di medici nel pronto soccorso, con estensione della proroga fino al 31 dicembre.
Analogamente, per evitare interruzioni di pubblico servizio, è stata prorogata la disponibilità del medico Gaspare Santangelo, assegnato alla Medicina legale e fiscale dei distretti sanitari di base di Agrigento e Canicattì.
Una misura analoga è stata adottata per il medico in quiescenza Giuseppe Tornabè, medico chirurgo presso gli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera, dopo la sua manifestazione di disponibilità.
L’Asp ha segnalato una “gravissima carenza di medici” anche nel dipartimento di Salute mentale.
Per garantire la continuità assistenziale, è stata prorogata l’incarico libero professionale alla psichiatra in quiescenza Concetta Maria Donzella, assegnata all’unità operativa Centro di Salute mentale di Ribera, fino alla fine dell’anno.
Inoltre, per lo stesso dipartimento, è stato conferito un incarico libero professionale allo psichiatra in quiescenza Giovanni Bivona, che aveva manifestato interesse tramite avviso pubblico.
Ulteriori proroghe riguardano il medico in quiescenza Ignazio Tavormina, destinato alla Medicina legale e fiscale dei distretti sanitari di base di Agrigento e Canicattì, fino al 31 marzo.
Allo stesso modo, è stato confermato fino alla fine di marzo l’incarico libero professionale al primario del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, Vincenzo Fontana, per garantire la necessaria continuità assistenziale.
La stessa scelta è stata adottata per il medico in quiescenza Carmelo Castiglione, operante con incarico libero professionale al presidio ospedaliero San Giacomo d’Altopasso di Licata, al fine di colmare la carenza di medici nell’organico.