Uno scenario inquietante lungo le rive del fiume Palma: decine di pesci morti e l’acqua colorata di un anomalo viola.

A denunciare il grave episodio di inquinamento è l’associazione Mareamico di Agrigento, che ha diffuso foto e video per documentare la devastazione ambientale causata dallo sversamento delle acque di vegetazione, il residuo altamente inquinante della molitura delle olive.

La denuncia di Mareamico

Abbiamo trovato decine di pesci morti a riva e l’acqua di colore viola”, denunciano gli ambientalisti di Mareamico. Secondo l’associazione, le acque di vegetazione rappresentano un vero e proprio “veleno per i corsi d’acqua”:

Gli attivisti sottolineano che il fenomeno sembrava ormai sotto controllo dopo anni senza segnalazioni di episodi simili. Tuttavia, questa nuova scoperta rappresenta un duro colpo per l’ambiente e per chi da anni si batte contro questa forma di inquinamento.

Le acque di vegetazione, sottoprodotto della molitura delle olive, sono una delle principali minacce per i corsi d’acqua. Secondo quanto dichiarato dagli ambientalisti dell’associazione Mareamico di Agrigento, queste sostanze sono 200 volte più inquinanti delle fognature. Il loro effetto devastante deriva dalla capacità di sottrarre ossigeno all’acqua, un fenomeno che porta inevitabilmente alla morte di tutte le forme di vita presenti nel fiume.

Questa grave forma di inquinamento compromette non solo la biodiversità, ma anche l’intero ecosistema fluviale, richiedendo interventi urgenti per evitare danni irreparabili.

Cosa sono le acque di vegetazione?

Le acque di vegetazione sono un sottoprodotto del processo di estrazione dell’olio di oliva. Contengono sostanze organiche in alte concentrazioni e, se smaltite illegalmente nei corsi d’acqua, provocano danni irreparabili all’ecosistema fluviale. Tra le conseguenze più gravi ci sono la riduzione dell’ossigeno disciolto nell’acqua, che porta alla morte di pesci e altre specie acquatiche, e l’alterazione chimica dell’habitat naturale.

L’impatto ambientale e sociale

L’associazione Mareamico ha lanciato un appello alle autorità locali affinché si intervenga con urgenza per individuare i responsabili di questo atto criminoso e per prevenire ulteriori sversamenti.

Il fiume Palma è uno degli ecosistemi più importanti del territorio agrigentino e la sua compromissione rappresenta una perdita per la biodiversità e per le comunità che vivono nei pressi del corso d’acqua.

Le richieste di intervento

Mareamico chiede che vengano effettuati controlli più stringenti sugli impianti di molitura e sullo smaltimento delle acque di vegetazione, oltre a sanzioni severe per chi viola le normative ambientali.

La salvaguardia del fiume Palma e degli altri corsi d’acqua della Sicilia è una priorità per garantire un futuro sostenibile all’isola.

Un appello alla cittadinanza

Gli ambientalisti invitano anche i cittadini a segnalare tempestivamente eventuali anomalie nei corsi d’acqua per contribuire a una vigilanza condivisa. Solo con la collaborazione di tutti sarà possibile arginare il fenomeno degli sversamenti illegali.