Furti a ripetizione nel centro storico di Ragusa

Fine settimana movimentato a Ragusa, dove i Carabinieri della Sezione Radiomobile della locale Compagnia hanno tratto in arresto due giovani di origini marocchine, di 25 e 28 anni, accusati di furto aggravato in concorso.

Entrambi, pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti, sarebbero fuggiti dalla comunità terapeutica iblea che li ospitava, per poi mettere a segno una serie di furti nel cuore della città.

L’irruzione in un ristorante: arresto in flagranza

Il fermo è avvenuto alle prime ore di domenica mattina, quando una pattuglia dei Carabinieri ha sorpreso i due all’esterno di un noto ristorante del centro storico di Ragusa.

Secondo quanto ricostruito, i giovani avevano sfondato con una grossa pietra il vetro della porta d’ingresso e si erano introdotti nel locale, ripresi anche dalle telecamere di video-sorveglianza. Dall’esercizio di ristorazione avrebbero asportato un tablet e diverse bottiglie di alcolici.

Refurtiva e indagini: scoperto un altro furto

Durante la perquisizione personale, i militari hanno rinvenuto un considerevole quantitativo di valori bollati, per un valore complessivo di circa 500 euro.

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di individuare il probabile luogo di provenienza di tale materiale: alcuni uffici di via Giorgio La Pira, anch’essi saccheggiati nel corso della notte, da cui erano stati sottratti vari PC e smartphone, per un danno complessivo di quasi 10.000 euro.

Il terzo complice e il recupero della refurtiva

Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno accertato il coinvolgimento di un terzo soggetto, un 34enne siciliano con numerosi precedenti, al quale i due marocchini avrebbero ceduto parte del bottino.

La perquisizione nell’abitazione dell’uomo ha consentito di recuperare e restituire ai legittimi proprietari gran parte della refurtiva, comprese apparecchiature elettroniche e valori bollati.

Provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria

Dopo le formalità di rito, i due cittadini extracomunitari sono stati ricondotti in regime di arresti domiciliari presso la comunità terapeutica, mentre per il 34enne è scattata la denuncia a piede libero con l’accusa di ricettazione.

Nel frattempo, l’udienza di convalida dell’arresto ha portato alla custodia cautelare in carcere per entrambi i presunti responsabili dei furti.

Presunzione di innocenza

Si ricorda che, in virtù del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte alle indagini sarà definitiva solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna. Le responsabilità dei soggetti coinvolti restano pertanto da accertare nei successivi gradi di giudizio.