Come per tutta la Sicilia, le specialità dolci non mancano neppure ad Agrigento. Gli ingredienti (mandorle, pistacchi, miele, ricotta, fichi, agrumi) provengono dal territorio circostante e contribuiscono a renderli unici e deliziosi.
I cialdoni siciliani ricordano i cannoli. Si tratta di una pasta frolla cotta in forno arrotolata in un tubo, per ottenere la forma tipica, in seguito glassata e ricoperta di granella di mandorle. La farcitura tipica è una crema di ricotta di pecora, ma si trovano anche con crema di latte.
I taralli sono dolci diffusi in tutta la sicilia, ma fra questi, quelli prodotti a Racalmuto, a pochi minuti di macchina da Agrigento, sono considerati i più buoni.
Si tratta di morbidissimi biscotti al profumo di limone, ricoperti da una glassa di zucchero e buccia di limone. Leonardo Sciascia ne era ghiotto, e anche Andrea Camilleri ne ha fatto ripinzare il suo comissario Montalbano.
Raffadali è una cittadina abbarbicata sulle colline dell’entroterra di Agrigento. Nel suo territorio cresce una varietà unica di pistacchi,che sta diventando sempre più famosa. Le pasticcerie del luogo (la più conosciuta è Le Cuspidi) realizzano deliziosi dolci basati su questo prezioso ingrediente (fastuca, in siciliano), che valgono assolutamente il viaggio.
Ad Agrigento c’è un monastero abitato da monache benedettine di clausura. È il monastero di Santo Spirito, una struttura con una lunga storia da raccontare e innumerevoli pregi architettonici e artistici. Ma qui ci interessa parlare della grande arte pasticcera delle suore benedettine, che porducono dolci prelibatie ricercatissimi. Uno, in particolare. Ha reso celebre questo luogo: il cous cous dolce al pistacchio. Una versione dolce del famoso piatto di origini arabe, costituito da una granella di pistacchio e da altri ingredienti tenuti rigorosamente segreti che rendono l’assaggio un’esperienza mistica.
Non c’è festa dove questo dolce non sia protagonista. La cubaita è un dolce di origine araba (qubbiat significa infatti “mandorlato”) ed è un torrone croccante a base di mandorle, anche se ne esite una buonissima versione a base di sesamo (giuggiulena, in siciliano).
Ecco un’altra raffinatezza ottenuta con parsimonia di ingredienti: madorle, zucchero e poco altro, per un dolce diffuso in tutta la Sicilia. Ma per gustarne una delle versioni più buone, bisogna percorrere i circa trenta chilometri che separano Agrigento da Canicattì, e cercare nelle pasticcerie locali i tipici morbidi biscottini arricciati a forma di “S”, chiamati paste ricce. A Canicattì, lo specialista in dolci a base di mandorla, creati con ingredienti genuini, accuratamente selezionati, e le ricette storiche della cara nonna Maria, è la pasticceria Angelo Inglima, esperto della storia dolciaria siciliana .
Di Gioacchino Difazio
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