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Competenze digitali in Italia: cosa serve per stare al passo con la tecnologia

Le competenze digitali in Italia ricoprono un ruolo sempre più importante, al punto che nel giro di qualche anno, verranno richieste in maniera esplicita all’interno del 90% degli annunci lavorativi.

In quanto a digitalizzazione, il nostro Paese, passo dopo passo, non è più il fanalino di coda, anche se rispetto ai competitor come Francia, Germania e Regno Unito, c’è ancora molto da lavorare per cercare di ridurre il divario. Oggigiorno, le competenze digitali sono imprescindibili per permettere alle organizzazioni aziendali, indipendentemente dal settore di appartenenza, di affrontare al meglio questa delicata fase di transizione, dove i cambiamenti avvengono in maniera alquanto repentina in un mercato instabile e in uno scenario economico imprevedibile.

Competenze digitali: di cosa si tratta in concreto?

Inizialmente, le competenze digitali inquadravano le abilità nel saper utilizzare in maniera autonoma le molteplici tecnologie all’avanguardia, messe a disposizione nell’era della comunicazione. A distanza di anni, però, le cose sono cambiate, visto che l’analfabetismo informatico rappresenta un’eccezione e praticamente tutti sanno navigare su internet, cercare le informazioni online, scrivere documenti in formato elettronico e via dicendo.

Il concetto di competenze digitali, di fatto, viene rivisto, assumendo una connotazione decisamente più articolata. Internet e le moderne tecnologie consentono di portare a termine la creazione e la condivisione di contenuti: si va ben oltre al classico utilizzo del pc. Competenze specifiche, come lo sviluppo delle mobile app, la messa a punto di software rientranti nella categoria dell’intelligenza artificiale e la dimestichezza con il codice sono esempi particolarmente calzanti al riguardo.

Le competenze digitali si caratterizzano per la loro natura dinamica

Le competenze digitali sono di cruciale importanza per stare al passo coi tempi. Si tratta di un sapere dinamico e in constante evoluzione, vista la velocità dei cambiamenti che attraversano il mercato del lavoro e, in particolar modo, il comparto tecnologico. Stare al passo con i cambiamenti tecnologici oggigiorno non è affatto semplice, visto che, da un lato, occorre trovare le risorse necessarie e, dall’altro, serve know-how di professionisti senior con pluriennale esperienza.

Spesso, le PMI italiane, che rappresentano la spina dorsale del nostro tessuto industriale, si trovano in difficoltà per via di un’evidente carenza di competenze digitali, a volte troppo specifiche. Candidati inadeguati e personale difficile da reperire, perché esiguo a livello numerico sono i problemi strutturali maggiormente evidenti.

Competenze digitali: le 4 tipologie

Sulla base di quanto messo in evidenza dall’Osservatorio delle Competenze Digitali, promosso da Anitec-Assinform, Assinter Italia, Assintel e Aica, in collaborazione con Agid e Miur, sono vari i livelli di competenze e di conoscenze digitali. Queste sono ascrivibili sostanzialmente a 4 tipologie.

Nello specifico:

Competenze per la cittadinanza digitale: il contesto sociale sta andando sempre più incontro alla digitalizzazione. Lo si nota già con i documenti d’identità, con le certificazioni, con gli attestati e con tutta la macchina burocratica. Ragion per cui, le competenze per la cittadinanza digitale si dimostrano allo stato attuale delle cose imprescindibili, affinché tutti, nessuno escluso, possano essere allineati al sistema.

Competenze digitali per i lavoratori: oramai, fatte le dovute eccezioni, quasi tutte le professioni richiedono l’utilizzo più o meno avanzato dei tool informatici e dei dispositivi elettronici. Questo, indipendentemente dalla posizione ricoperta in ambito aziendale.

Competenze avanzate ICT: il riferimento è indirizzato ai dipartimenti informatici delle organizzazioni pubbliche e delle realtà imprenditoriali private.

Competenze di e-leadership: si tratta di know-how altamente specialistico che solo pochi visionari possiedono. Per visionari si intendono coloro che sono in grado di portare l’organizzazione aziendale per cui lavorano verso il cambiamento.

Competenze digitali: digital hard skill e digital soft skill a confronto. Ecco cosa è necessario sapere

Un’ulteriore distinzione che vale la pena fare, per quanto riguarda le competenze digitali, ha a che fare con le digital hard skill e con le digital soft skill. Di cosa si tratta? In estrema sintesi, le digital hard skill sono di natura prettamente tecniche e vanno contestualizzate necessariamente alla professione svolta.

In linea di massima, i professionisti di turno le acquisiscono nel loro percorso di formazione: questo può essere rappresentato dal contesto universitario, da un dottorato, da un master da corsi di aggiornamento o di perfezionamento. Spesso, sono proprie le aziende a finanziarli, visto che il loro scopo di fondo è quello di fornire un piano di carriera particolarmente allettante. Esempi di digital hard skill coinvolgono l’Internet of Things (IoT), la social collaboration, l’Intelligenza Artificiale (I.A.), l’utilizzo avanzato di strumenti informatici sofisticati, il mobile, il cloud, la robotica, la cybersecurity, i Big Data, lo sviluppo delle applicazioni, i linguaggi di programmazione, e l’analytics.

Poi vi sono le digital soft skill, competenze di natura trasversale innate e non apprendibili nel contesto scolastico: si tratta di quello che è venuto fuori nel corso delle molteplici esperienze lavorative. Hanno strettamente a che fare con il proprio livello culturale e possono essere utili nel rapportarsi con gli altri, l’abilità di lavorare in team multi-culti e interdisciplinari, nel problem solving, nella comunicazione, nel motivare i colleghi o i dipendenti o ancora nel presentare soluzioni creative.

Cosa occorre per stare al passo coi tempi in termini di competenze digitali?

I problemi che hanno portato il nostro Paese ai minimi storici in quanto a know-how digitale sono, purtroppo, sempre stati trascurati. Paradossalmente, l’esplosione della pandemia da Covid-19 si è rivelata necessaria per permettere a molte imprese di sopravvivere e a numerosi settori di andare incontro a un boom inaspettato.

Piccoli negozi, a causa delle restrizioni dovute al distanziamento sociale, sono usciti al di fuori dei confini locali, rivolgendosi potenzialmente al mondo, nel momento in cui i titolari hanno optato per la creazione di un portale di e-commerce. Per lavorare, sono state scoperte apposite piattaforme, dove fare meeting online, condividere documenti in gruppo, pronti per la modifica, è diventato di ordinaria amministrazione. Persone abituate a pagare sempre in contanti hanno scoperto nuovi metodi di pagamento in formato digitale. Fare la spesa online ha semplificato la vita di tanti individui, soprattutto per ciò che concerne gli anziani.

La didattica online poi ha vissuto un vero e proprio boom. Ed è proprio da questo settore che, come vedremo a breve, occorre mettere le basi per comprendere le potenzialità incredibili delle competenze digitali. Se specifiche e in possesso di un numero sparuto di professionisti, le competenze digitali possono fare la differenza in ambito lavorato. Ad avvantaggiarsene è infatti l’organizzazione che beneficia del know-how di quei dipendenti che hanno una marcia in più. L’importante, però, è saperle coltivare.

Bisogna mettersi in gioco e avere voglia costante di apprendere. Tutto questo perché le competenze digitali che si sono rivelate foriere di ottimi risultati in un preciso arco di tempo, non è detto che siano ancora all’altezza a distanza di pochi anni. Questo perché evoluzioni e cambiamenti sono all’ordine del giorno.

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Published by
Redazione Giornalistica