Una delle maggiori sfide per le aziende che vogliono rimanere competitive sul mercato è fare in modo che la produttività dei dipendenti sia ottimale. Questo non significa però monitorare ogni mossa del proprio personale direttamente o attraverso apposite applicazioni che controllano le attività dei computer aziendali.
Al contrario, mostrarsi diffidenti e imporre sui dipendenti una sorveglianza continua rischia di instaurare un clima di sfiducia a detrimento proprio della loro motivazione a lavorare in modo produttivo. Creare un ambiente lavorativo positivo e che favorisce la concentrazione, fornendo ai dipendenti un buon grado di flessibilità e autonomia, è spesso un modo migliore per aumentare la produttività aziendale in modo duraturo.
L’impatto sulla produttività dello spazio in cui si svolgono le proprie mansioni è più significativo di quanto si possa pensare. Secondo uno studio condotto dall’università di Harvard, ad esempio, gli uffici open space sono una scelta poco adatta a coadiuvare la produttività. Per quanto efficiente dal punto di vista dell’utilizzo degli spazi, questa sistemazione impedisce di concentrarsi al meglio e danneggia inoltre l’umore dei dipendenti. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, gli uffici open space non sono ideali nemmeno per la comunicazione: lo stesso studio indica infatti che riducono le interazioni faccia a faccia del 70% circa, con una preferenza per gli scambi di messaggi ed email. Da scegliere quindi, quando possibile, l’opzione di uffici individuali o condivisi soltanto da due o tre dipendenti.
Un grosso ostacolo alla produttività aziendale è la mancanza di una strategia organizzativa efficace e coordinata tra i diversi reparti aziendali. Quando ogni dipartimento lavora senza prestare attenzione a ciò che fanno gli altri si rischia spesso di incorrere in ritardi e problemi facilmente evitabili attraverso una buona pianificazione.
Nel settore tech, la metodologia agile permette di ottimizzare i tempi di lavoro, adottare un approccio flessibile e collaborare in modo più efficace tra i vari team.
Bootcamp di programmazione come l’Hackademy di Aulab insegnano questa metodologia ai propri studenti di pari passo con i linguaggi di programmazione, preparandoli a integrarsi rapidamente in un team agile. È poi utile utilizzare applicazioni per coordinare le attività dei vari reparti e gestire al meglio i flussi di lavoro, oltre a sfruttare le potenzialità del cloud per collaborare in tempo reale da qualsiasi postazione.
Nonostante molte aziende si mostrino poco inclini all’idea di utilizzare di più lo smart working, questa modalità di lavoro sembra avere un impatto generalmente positivo sulla produttività e sulla soddisfazione dei dipendenti. Abbandonare la mentalità secondo cui il personale va tenuto sotto controllo costante in ufficio può quindi contribuire a ottimizzare i tempi di lavoro, oltre a ridurre i costi legati a elettricità e riscaldamento e a limitare le emissioni di carbonio dell’azienda. Lo stesso vale per la settimana lavorativa di quattro giorni che, secondo i risultati di studi recentemente pubblicati sull’argomento, potrebbe essere un modo ulteriore per massimizzare la produttività dei lavoratori.
Spesso non è infatti il numero di ore trascorse in ufficio a determinare i risultati ottenuti: molte volte è meglio lavorare al massimo della concentrazione per quattro ore piuttosto che stare otto ore davanti al computer tra uno sguardo a Facebook e uno scambio infinito di email con un collega. Per la stessa ragione è bene favorire le pause pensate per ricaricarsi con un caffè e una chiacchierata tra colleghi, grazie alle quali è poi possibile tornare a occuparsi delle proprie mansioni con più energia. Meglio evitare invece di obbligare i dipendenti a partecipare a una serie infinita di riunioni, interrompendo le loro attività con incontri che spesso non hanno per loro alcuna reale utilità.