Nel corso del processo presso la Procura, il pm Paola Vetro ha richiesto una condanna di 26 anni di carcere per Luigi Lalomia, tabaccaio 75enne di Canicattì.
L’accusa riguarda l’omicidio di Mario Vincenzo Lauricella, sessantenne, futuro consuocero di Lalomia, e il tentato omicidio della futura nuora.
Il tragico episodio risale al 30 maggio 2021, quando Lauricella fu brutalmente attaccato e investito con un furgone in seguito a una disputa legata al matrimonio imminente dei loro figli. Mentre la futura nuora rischiava di essere investita, il padre compì un gesto eroico spingendola via dal pericolo.
Il pm, nel chiedere la pesante condanna, ha escluso la possibilità di difesa limitata e motivi futili, sostenendo invece la premeditazione del crimine.
Nonostante una perizia iniziale avesse contraddetto questa tesi, la Procura sostiene che il dibattimento ha confutato tale conclusione. L’ingegnere Grazia La Cara, incaricato dalla Corte di assise di Agrigento, ha proposto una ricostruzione diversa degli eventi rispetto all’accusa.
Secondo La Cara, Lalomia avrebbe cercato di fuggire eseguendo una manovra di retromarcia per sfuggire agli attacchi, terminando la sua corsa con danni al veicolo.
Lauricella, dopo aver colpito il tetto e il parabrezza, si sarebbe allontanato, ma La Cara sostiene che ingranare la prima fosse l’unica manovra possibile. Lauricella, gravemente ferito, morì il 16 luglio 2021, un mese e mezzo dopo l’incidente.
Il processo è stato rinviato al 26 gennaio per le arringhe dell’avvocato di parte civile Salvatore Amato e del legale dell’imputato, Calogero Meli.