In una sentenza che ha sorpreso la comunità di Canicattì, la Corte di Assise di Agrigento ha condannato Luigi Lalomia, 78 anni, a 14 anni e 6 mesi di reclusione per l’omicidio preterintenzionale di Mario Vincenzo Lauricella, un meccanico di 60 anni.
L’accusa originaria era di omicidio volontario e tentato omicidio, ma la Corte, guidata dal presidente Alfonso Malato, ha modificato la qualificazione dei fatti.
Secondo le indagini, l’incidente fatale avvenne il 30 maggio 2021, quando Lalomia, un tabaccaio di Canicattì, investì Lauricella con un furgone Doblò.
Inizialmente si credeva che l’atto fosse motivato dal desiderio di Lalomia di impedire il matrimonio tra i propri figli e quelli di Lauricella, che non approvava. T
Tuttavia, la Corte ha accettato la difesa presentata dall’avvocato Calogero Meli, sostenendo che l’omicidio non era premeditato ma una tragica conseguenza di un conflitto non intenzionale.
La ricostruzione degli eventi da parte dell’ingegnere Grazia La Cara, incaricata dalla Corte, ha evidenziato che Lauricella potrebbe essere stato l’aggressore, attaccando il furgone con un bastone.
In risposta, Lalomia avrebbe accidentalmente investito Lauricella mentre cercava di fuggire dalla scena, considerando l’azione “l’unica manovra possibile”.
La futura nuora di Lalomia, presente durante l’incidente, è stata anch’essa coinvolta ma è sopravvissuta grazie all’intervento eroico di suo padre. Per questo, le accuse di tentato omicidio sono state ridimensionate a lesioni personali.
La sentenza include anche un risarcimento ai familiari di Lauricella, assistiti dall’avvocato Salvatore Amato, con un provvisionale subito esecutivo compreso tra i 10.000 e i 25.000 euro.