Non bastano le rassicurazioni del commissario straordinario dell’Asp Mario Zappia e nemmeno quelle del sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo. Il comitato Pro ospedale Barone Lombardo non è assolutamente intenzionato ad abbassare la guardia sulla struttura sanitaria di contrada Giarre e per sabato 21 ottobre annuncia una manifestazione di piazza che si terrà in città a partire dalla mattina per permettere a tutti di partecipare: studenti, insegnanti, rappresentanti del clero cittadino, istituzioni locali e regionali. Si tratta dell’ennesima iniziativa pubblica organizzata dal comitato che in questi mesi è cresciuto e di cui fanno parte una ventina di esponenti che adesso affiancano quella che può essere ritenuta la voce storica, il fondatore Salvatore Castellano. “Ad oggi- dicono dal comitato- abbiamo ricevuto soltanto confortanti rassicurazioni sulla sorte del nostro ospedale. Comitato che intanto ha raccolto a Canicattì ed in altri comuni dell’hinterland oltre 6000 firme che sono state inviate al Prefetto di Agrigento, al Ministero della Salute, all’assessorato regionale alla Sanità. Rassicurazioni che però non trovano fondatezza nei fatti, considerata ad oggi la chiusura dell’Utic, la funzionalità parziale della chirurgia. Vero è che sono giunti alcuni medici italo-argentini a rafforzare l’organico ma ci sono tantissimi altri reparti che soffrono per la carenza di personale: pronto soccorso, ostetricia e ginecologia, pediatria. Psichiatria- continua a rimanere chiusa. In questi mesi abbiamo investito della questione direttamente il Ministero della Salute denunciando queste gravi carenze. Tutto un lavoro che non è stato fatto certamente dai politici locali e regionali i quali sono i più accreditati a fare sentire la loro voce nelle sedi competenti. Ed oggi- per questi motivi annunciamo una nuova manifestazione di piazza sperando che i cittadini di Canicattì e quelli dei comuni dell’hinterland aderiscano al nostro invito e protestino insieme a noi per far si che il Barone Lombardo di Canicattì ritorni ad  essere quel punto di riferimento della sanità cittadina e dei comuni viciniori così come avvenuto in passato. Non possiamo assolutamente permettere- concludono dal comitato Pro Ospedale Barone Lombardo- che si continui ad avere una struttura sanitaria a “mezzo servizio”. Ne va della salute nostra e di tutti i cittadini che in futuro potranno avere bisogno delle cure mediche dell’ospedale di Canicattì”