Revenge porn

Un grave caso di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite ha portato alla condanna di un 61enne di Canicattì.

L’uomo ha utilizzato fotomontaggi per associare il volto di due conoscenti ai corpi di donne nude in atteggiamenti espliciti, pubblicando poi le immagini sui social network, inclusi profili creati ad arte con identità false.

La sentenza e il rito abbreviato

Il tribunale ha riconosciuto il 61enne colpevole dei reati di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e di falsa dichiarazione sull’identità o qualità personali di altri.

L’uomo ha scelto il rito abbreviato, ottenendo così uno sconto di pena pari a un terzo della condanna, che è stata fissata a 2 anni e 8 mesi di reclusione.

Oltre alla pena detentiva, il giudice ha disposto il pagamento di una provvisionale di 3.000 euro a favore delle due donne coinvolte, costituitesi parte civile.

I fatti

L’episodio risale a due anni fa, quando l’imputato pubblicò le immagini sul proprio profilo Facebook e su altri account falsi. Le fotografie, costruite attraverso fotomontaggi, hanno avuto ampia diffusione, causando un grave danno morale e reputazionale alle vittime.

Una sentenza esemplare

La vicenda riaccende l’attenzione su temi di grande rilevanza, come il rispetto della privacy e la lotta alla violenza digitale. La condanna inflitta rappresenta un segnale chiaro contro comportamenti che ledono la dignità delle persone attraverso l’uso distorto dei social media.

Rilevanza del caso

Il caso è stato riportato dal quotidiano La Sicilia, evidenziando l’importanza di combattere fenomeni simili, spesso resi più insidiosi dalla diffusione virale garantita dai canali digitali.