Riceviamo e pubblichiamo una nota del presidente del Consiglio comunale, Alberto Tedesco, il quale lancia un appello alle istituzioni, regionali e nazionali, affinché, con azioni concrete, garantiscano il diritto allo studio.
“L’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Canicattì, Dott. Angelo Cuva, in una nota a sua firma, ha rappresentato dettagliatamente lo stato dell’arte relativo all’apertura del nuovo anno scolastico nelle scuole di competenza comunale, evidenziando come il contributo “straordinario” destinato al comune di Canicattì dal Ministero della Pubblica Istruzione ammonti ad euro 160.000,00, somma di gran lunga insufficiente a rispondere alle necessità che sono emerse dagli incontri con i dirigenti scolastici.
Come succede troppo spesso gli enti locali sono lasciati soli, senza o con poche risorse, ad affrontare questioni la cui risoluzione il governo, nei suoi roboanti interventi definisce fondamentali, ma che, nei fatti, resta solo propaganda cinica e crudele perchè prodotta ai danni dei nostri bambini e dei nostri ragazzi.
Duole evidenziare, inoltre, come nel decreto dell’assessore regionale alla pubblica istruzione Lagalla, relativo alla definizione del calendario scolastico, si disponga che in Sicilia, nelle scuole nelle cui sedi si svolgeranno le operazioni di voto relativa alla consultazione referendaria del 20 e 21 settembre, i dirigenti scolastici abbiano la facoltà di postergare l’apertura delle lezioni al 24 settembre.
Sono certo che i dirigenti scolastici, vicini alle famiglie ed al territorio, comprendendo gli enormi e gravissimi disagi che un rinvio delle lezioni provocherebbe alle famiglie siciliane, non si avvarranno di tale facoltà, ma non si può non notare come, ancora una volta, i diritti dei bambini e dei ragazzi che hanno già sofferto la chiusura anticipata dell’anno scolastico non vengano considerati una priorità nella programmazione e nella gestione della cosa pubblica.
Rivolgo un appello alla deputazione nazionale e regionale eletta nel nostro territorio a riportare, nei fatti e con azioni concrete, il diritto allo studio al centro dell’azione istituzionale, ed a promuovere con risolutezza la destinazione agli enti locali delle risorse necessarie alla risoluzione vera e definitiva dei problemi che affliggono le nostre scuole”.