Approda alla chiesa Sacra Famiglia di Canicattì il manto votivo che aspira ad essere accolto in ogni sacro tempio…fin dallo scorso 4 Maggio, quando fu adagiato ai piedi della statua della SS.Immacolata, sulla svettante colonna di Piazza Roma, nella storica Borgalino.
Sin dall’arrivo, sorretto dalle braccia amorevoli di Don Antonio Capuano, ancora una volta messaggero di preghiere, pregno di sacralità, ha iniziato a dispiegare il racconto di nuove storie, persone, donne, famiglie che s’incontrano, dialogano, si ascoltano, s’impegnano e, come in ogni parte della nostra Canicattì, terra benedetta da anime sante, inneggiano alla vita! Dopo le chiese di San Biagio, San Edoardo, il SS.Redentore e Gesù Amore Misericordioso, la Chiesa Madre e la SS.Madonna del Carmine,
San Francesco, Santa Chiara, San Diego…l’opera votiva giunge in questa bellissima chiesa circolare, edificata in tempi non lontani, riferimento di un quartiere ancora vivace e prospero di scuole, roccaforti di legalità, che nell’approssimarsi della ricorrenza “In Nome di Maria”, solennità del prossimo 8 Settembre, riscopriamo come luogo di forti emozioni; tra queste aver assistito alla vestizione della Vergine, un rituale intimo, custodito da secolare tradizione, circostanza fortuita che si è palesata in presenza di pochi: con noi il parroco, due giovani solerti e particolarmente accorti, alcuni fedeli assorti in composte preghiere.
Protetta dalla penombra, in attesa della messa vespertina, appena disvelata nei tratti, tranne per il volto…illuminato dal bagliore di una lacrima, la Madonna Addolorata della Sacra Famiglia, vero gioiello d’arte, pare vibrare di un dolore lancinante, acuto e al contempo incredibilmente dimesso.
Don Antonio con paterna fierezza ne presenta lo scultore, proprio quel giovane intento, con gesti d’infinita devozione, alla vestizione del simulacro, il Maestro Diego Lo Porto; insieme all’artista Angelo Amato, anch’egli immerso nella cura paziente del rito, è artefice al contempo della pittura e dell’allestimento dei drappi funerei, tra veli tessuti da maestranza napoletane: il mantello e la veste, mirabilmente rischiarati dall’oro dei fregi.
Infine la posa del manto di rose, che lungo il cammino di fede ne ha ricevuto ceste ricolme, di ogni foggia e colore, ma tutte all’insegna della stessa antica arte: l’uncinetto.
Pare vedervi il tremito delle mani laboriose che intrecciano, lente, petali e petali di corolle, in sommessa preghiera…e nella ritrovata serenità c’è già la visione di un dono, in un tempo che, piuttosto, travolge ferocemente ogni cosa! Non meno prodigiose le circostanze che, nell’innominabile emergenza sanitaria del 2021, hanno dato forma e sostanza al laboratorio sociale “Sul filo dell’arte.Centro Storico” consesso di anime belle che intendono promuovere, con espressioni artistiche, la cultura della solidarietà, la salvaguardia della tradizione e dei valori, catalizzando entusiasmi!
Recarsi in adorazione della Vergine Addolorata della Sacra Famiglia, in cui si annovera un altro capolavoro contemporaneo nel simulacro della deposizione di Gesù, sfiorarne le sacre vesti nel poggiare una rosa, condividere la realizzazione del manto, contemplare la struggente Pietà della Madre di Dio verso il suo santissimo Figlio…può davvero avvicinare alla dimensione divina!
E così, in nome di ogni madre ferita, di ogni ingiusto martirio, di ogni disumana persecuzione, nell’anniversario della morte del B. G. Rosario Livatino, celebrato il 21 settembre di ogni anno, l’opera votiva, dal 10 Settembre ancora in cammino alla volta delle chiese Santo Spirito e San Domenico, sarà condotta in processione fino alla meta ultima del suo peregrinare, la casa natale del beato, figlio martoriato di ogni madre!.
Fonte: Maria Stella Marchese Ragona