Politica

Canicattì, clima politico infuocato: Dieci consiglieri comunali “bacchettano” il Presidente Licata

Non è piaciuta a dieci consiglieri comunali la lettera con la quale il presidente dell’assemblea cittadina Domenico Licata, evidenziava come in città vi fosse un clima politico pesante ed allo stesso tempo stigmatizzava la mancata partecipazione del sindaco Vincenzo Corbo alle sedute dell’assise cittadina.

“Egregio Presidente- scrivono i 10 consiglieri tutti vicini al sindaco- abbiamo ricevuto la lettera ed appreso con sbigottimento di quanto scrive nella sua qualità istituzionale. Pensavamo- aggiungono- che non avrebbe potuto esporre ulteriormente l’istituzione che rappresentiamo alla pubblica umiliazione ed invece è riuscito a stupirci ancora una volta.

Se di certo a Canicattì vi è un clima pesante con accesi scontri che non giovano alla città sono da attribuire alla sua voglia di protagonismo, alle sue imbarazzanti manifestazioni espresse durante le sedute del consiglio. Nella lettera che abbiamo ricevuto- aggiungono- lei si manifesta in tutte le sue contraddizioni.

Un presidente che la legge pone come al di sopra della parti e che invece , violando continuamente il regolamento del consiglio comunale, utilizza in modo spregiudicato la carica che ricopre per fomentare ed effettuare attacchi di natura politica e personale.

La smetta- continua la nota- di umiliare le istituzioni ed il ruolo che lei ricopre per provocare i consiglieri comunali esposti a causa sua a continui imbarazzi.

Con risolutezza diciamo basta, basta a queste continue illazioni, basta a queste inutili provocazioni, alle continue  e reiterate violazioni del regolamento e della normativa vigente Le ricordiamo- concludono la nota i dieci consiglieri comunali di Canicattì- non per soddisfare le nostre ambizioni personali ma per operare per il bene della collettività.

Riteniamo inutile ed offensivo nei confronti dei cittadini, che assistono basiti alle sue azioni, dilungare la discussione rispetto a quanto accaduto ma sappia che la misura è colma e non consentiremo più comportamenti che ledono la dignità del civico consesso”.

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Carmelo Vella