Agrigento, un altro giovane positivo al Covid: era stato in vacanza a Malta

Si allunga la lista degli agrigentini positivi al Covid 19, nelle scorse ore un ragazzo di Porto Empedocle, è risutato positivo ai test per l’individuazione del coronavirus nell’organismo.

Il giovane era stato in vacanza a Malta insieme ad altri 5 amici che adesso dovranno osservare un periodo di isolamento domiciliare oltre naturalmente ad effettuare i tamponi per verificare la presenza o meno del virus.

Ad oggi sono 3 i contagiati in provincia di Agrigento, si tratta di due giovani, uno di Agrigento e uno di Porto Empedocle e di un uomo di Santa Elisabetta rientrato dal Belgio.

Secondo quanto si apprende dal sindaco di Porto Empedocle, “i ragazzi sarebbero tornati da Malta domenica scorsa e avrebbero iniziato subito il periodo di isolamento insieme alle loro famiglie. Il giovane risultato positivo ad oggi non presenta nessun sintomo”

Adesso, alla luce della nuova ordinanza regionale prevista dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, la quarantena sarà obbligatoria per coloro che rientrano dai seguenti stati: Grecia, Malta e Spagna.

Intanto per la serata di ferragosto in quasi tutti i litorali agrigentini sono stati vietati gli ingressi in spiaggia e naturalmente i falò, per i trasgressori sono previste multe di oltre 500 euro.

Appare chiaro che la situazione tenderà a raggiungere il suo punto di massima allerta nei prossimi giorni, quando in Sicilia giungeranno migliaia di turisti per passare le ferie di ferragosto. Ma la situazione peggiore la si trova nelle serate dedicate alla movida dove molti giovani, in modo molto egoistico, se ne fregano della prudenza aumentando così il rischio di nuovi focolai.

Il primo cittadino di Porto Empedocle inoltre, si è soffermato su un altro punto importante: “Alimentare odio contro gli extracomunitari facendoli diventare il capro espiatorio di questa spiacevole situazione è sbagliato!!! Sui social si leggono svariati commenti che accusano i migranti di portare il virus in Sicilia e poi, invece, andiamo nelle zone dove il virus c’è. Questo va assolutamente evitato. Cerchiamo di essere i primi noi, prima di prendercela con gli altri, a garantire la nostra salute”.

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Published by
Davide Difazio