Catania è una città unica al mondo. Non c’è città che meriti più di lei di far proprio il motto della fenice “Melior de cinere surgo” (dalle mie ceneri risorgo sempre più bella.
La convivenza con l’Etna ha reso a questa città la vita difficile: eruzioni e terremoti l’hanno più volte distrutta, e come se non bastasse, ha subito distruzioni dalla mano dell’uomo, l’ultima nella seconda guerra mondiale: è stata la città più bombardata d’Italia, insieme a Napoli. Ma i catanesi l’hanno ricostruita, per ben 9 volte sempre più bella di prima. Ecco cosa vedere a Catania.
Quasi tuto ciò che possiamo vedere oggi di Catania è frutto della ricostruzione avvenuta dopo il terribile terremoto del 1693, che rase al suolo la città, uccidendo 18.000 dei suoi 25.000 abitanti. La ricostruzione seguì i canoni del barocco, in voga a quell’epoca, e questo dà alla città la coerenza stilistica che oggi possiamo ammirare. Il centro storico di Catania è tutelato dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Piazza Duomo e Cattedrale

Un ottimo punto dal quale iniziare l’esplorazione del centro storico di Catania è la piazza del Duomo, nella quale convergono via Etnea, via Vittorio Emanuele e via Garibaldi, le tre vie principali del centro storico.
A Nord troviamo il Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio, mentre a Sud la fontana dell’Amenano funge da porta d’ingresso alla zona della Pescheria, sede di uno dei mercati storici della città. A Est la Cattedrale di Sant’Agata, Duomo della città che custodisce le reliquie della patrona e il suo favoloso tesoro. Qui potrete visitare anche il sepolcro di Vincenzo Bellini.

Sotto il manto stradale si trovano i resti delle terme Achilliane.
Al centro della piazza la celebre fontana dell’elefante, dove il celebre “Liotru”, la statua del simbolo della città, che porta sulle spalle un obelisco egizio.
Via Etnea

È la via più lunga della città. Una passeggiata di quasi tre chilometri che da piazza duomo arriva fino al Tondo Gioeni e mostra i diversi volti di catania, dal barocco al Liberty, fino al caos della contemporaneità.
Questa via è uno dei risultati della ricostruzione post terremoto del 1693, che permise di disegnare ex novo la pianta della città.
Percorrendola si incontrano le piazze più importanti, a partire da Piazza Università, che si apre già a pochi metri da piazza Duomo.
Si arriva poi ai quattro canti, dove la via Etnea incrocia la via Antonino di San Giuliano. Si tratta di quattro palazzi costruiti con lo stesso stile architettonico che grazie agli angoli smussati costituiscono uno slargo. Da uno di questi palazzi si affacciò Garibaldi nel 1862 per pronunciare il famoso slogan “O Roma o morte”.
Andando ancora avanti si arriva a Piazza Stesicoro, dove si possono amirare i resti di un anfiteatro romano e una statua del compositore Vincenzo Bellini.
Proseguendo si arriva a Villa bellini e poi, all’altezza del civico 397, all’interessantissimo orto botanico, che si può visitare anche virtualmente .

Spingendosi fino al civico 602, possiamo fare una straordinaria esperienza visitando il Polo Tattile Multimediale ,che comprende il Museo Tattile, il Bar al Buio, uno showroom tecnologico e il Giardino Sensoriale di 600mq. Qui impariamo che cosa significa fare a meno del senso della vista, e a utilizzare gli altri sensi per esplorare il mondo.
Il Castello Ursino e i suoi “fantasmi”

Costruito da Federico II di Svevia nel XIII secolo, il castello Ursino fu adibito nel corso dei secoli a diversi usi, non sempre nobili (fu per un certo periodo, una delle prigioni più dure in Sicilia). Oggi è sede del Museo civico della città.
Attorno al castello si sono formate varie leggende riguardanti la presenza di spiriti. Anime irrequiete, probabilmente appartenenti ai prigionieri morti all’interno delle sue mura. Secondo il personale che lavore presso la struttura, di notte si verificano strani fenomeni, come lamenti e pianti, oggetti che si muovono da soli e molto altro.
Sembra che all’interno del castello possa accader di rimanere bloccati all’improvviso paralizzati e incapaci di muovere qualsiasi muscolo.
Il castello contiene anche un quadro, dipinto da Michele Rapisardi nel 1865, intitolato “Testa di Ofelia pazza”. È il ritratto di una bellissima ragazza che fissa chi lo guarda con due occhi che rimangono nella mente per lungo tempo.

Avete ancora voglia di visitare il castello?
Monastero dei benedettini

Il Monastero di San Nicolò l’Arena, è uno dei monasteri benedettini più grandi d’Europa. L’inizio della sua costruzione risale al 500 e, distrutto e ricostruito più volte, si sviluppa fino ai giorni nostri. Oggi è patrimonio mondiale dell’Unesco.
Sede del DiSUM (dipartimento di Scienze Umanistiche) dell’Università degli Studi di Catania, può tuttavia essere visitato prenotando uno dei molti percorsi guidati che sveleranno i suoi molti segreti.
Casa museo di Giovanni Verga

La casa museo Giovanni Verga a Catania è stata la casa natale del del padre del verismo.
In questa casa, che si trova in via Sant’Anna, lo scrittore nacque nel 1840 e qui morì nel 1922, dopo dopo un periodo di vita a Milano.
La casa ha mantenuto l’aspetto di un’abitazione, dove possiamo quasi aspettarci di vedere lo scrittore sbucare da una stanza per cercare uno dei suoi cappelli, o un libro.
La biblioteca contiene una raccolta di oltre 2600 volumi.
Casa museo di Vincenzo Bellini

Vincenzo Bellini è nato a Catania il 3 novembre 1801 in Piazza San Francesco d’Assisi, 3.
La Casa, dichiarata monumento nazionale il 29 novembre 1923, ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso degli anni, ma conserva ancora l’aspetto di un’abitazione privata più che di un museo, anche se nel tempo i cimeli hanno preso il posto degli oggetti più comuni.
La stanza in cui nacque bellini contiene ora il clavicembalo suonato che il compositore suonava per allietare amici e parenti.
I mercati

A Catania di sono due mercati storici che meritano una visita. Sono quelli della Piscaria (il mercato del pesce), in piazza Pietro Alonzo, e A Fera o Luni (Fiera del lunedì – perché una volta si teneva solo il lunedì, mentre ora è aperto tutti i giorni), da piazza Carlo Alberto.

L’atmosfera è quella dei mercati tipici dove regna un’operosa confusione che a volte può disorientare chi non è abituato. La roba viene “abbanniata” (gridata) e mostrata sui banchi a volte in maniera cruenta. Tuttavia qui si trova roba freschissima e si può riuscire a portar via anche un piccolo ricordo della città.
Escursione sull’Etna

Sarebbe scortese andar via da Catania senza far visita al vero padrone di casa. A seconda del tempo a disposizione potete scegliere il modo migliore di conoscere l’Etna.
I più temerari e sportivi possono intraprendere una passeggiata in uno dei numerosi sentieri che si arrampicano lungo il vulcano accanto alle colate laviche storiche o più recenti.
I sentieri sono gestiti dall’Ente Parco dell’Etna, istituito nel 1987, con i suoi 59.000 ettari ha il compito primario di proteggere un ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa e di promuovere lo sviluppo ecocompatibile delle popolazioni e delle comunità locali.
Ma una semplice ricerca sul web vipermetterà di scegliere la modalità di esplorazione più consona tra le inumerevoli offerte disponibili
La riviera Etnea (Acicastello, Acitrezza, Acireale)

Andando verso Nord lungo la SS114, andiamo verso la cosidetta riviera dei ciclopi. Il primo paese che incontriamo è Aci Castello, che prende il nome dal Castello normanno costruito nel 1076 sulla roccia lavica che si protende sul mare. Proseguendo, si arriva ad Aci Trezza, il villaggio di pescatori dove Giovanni Verga ambientò I Malavoglia.
Ma Acitrezza è famosa anche per i faraglioni che si possono ammirare a pochi metri dalla costa. La leggenda vuole che questi siano i massi che Polifemo, in preda all’ira, lanciò a Ulisse e ai suoi compagni mentre questi fuggivano dopo averlo accecato.
Proseguendo verso Nord, terminiamo la nostra escursione ad Acireale. Anche Acireale fu completamente distrutta dal terremoto del 1693, e venne poi ricostruita in stile barocco, come la vediamo oggi. Vale la pena di visitate il Duomo e fare una passeggiata nel giardino pubblico di Villa Belvedere, dal quale si gode una spettacolare vista sulla riviera e sull’Etna.
Acireale è famosa per il suo Carnevale, un dei più spettacolari in Sicilia; qui, inoltre, è ancora viva la tradizione del teatro dei pupi.
Le gole dell’alcantara

Proseguendo il viaggio verso Nord, lungo la costiera modellata dall’Etna, si arriva alla valle dell’Alcantara, un fiume che scorre fra stratte gle scavate nella lava nel corso di migliaia di anni.
Le gole si possono percorrere per un tratto abbastanza lungo e con diverse modalità. Si può fare Trekking fluviale, muniti di apposite salopette che si noleggiano in loco, o delle camminate lungo i sentieri del parco. I più avventurosi potranno provare il canyoning o il body rafting nelle acque gelide del fiume.
Certamente questa sarà un’esperienza indimenticabile.