Il 2019, da un punto di vista finanziario, si presenta come un anno complesso e ricco di sfumature, dopo un decennio di espansione continuativa dei mercati finanziari e dell’economia nella grande maggioranza delle aree geografiche.
Non mancano, ovviamente, motivi di preoccupazione quali il contesto economico in rallentamento, tensioni commerciali, instabilità politica. Ma allo stesso tempo i fattori positivi non mancano mica.
Basta dare uno sguardo all’anno da poco conclusosi, sostanzialmente positivo per i mercati finanziari. La volatilità a cui abbiamo assistito ha abbassato le valutazioni nei mercati sviluppati per circa il 25%, laddove le relazioni indicano i risultati economici delle aziende e il prezzo delle azioni. Quando si comprano azioni a buon mercato si ottengono statisticamente rendimenti alti nel lungo periodo: non viene garantito nulla agli investitori, ma le valutazioni azionarie tendono a conformarsi alla loro media di lungo periodo (è una previsione che diventa più precisa man mano che si allunga il periodo dell’investimento). Senza dubbio parliamo di una notizia positiva per chi ha disponibilità di entrata a lungo termine sul mercato.
Un incremento del tasso di interesse sarebbe in linea con la crescita dell’economia, l’inflazione e il mercato del lavoro forte considerato l’obiettivo di crescita del 2%. I mercati hanno risposto però con scetticismo e con vendite decise nel timore che la Fed non tenesse in considerazione la decelerazione dell’economia.
A gennaio c’è stata una parziale marcia indietro: Powell ha chiarito che la Banca Centrale terrà in considerazione gli sviluppi dell’economia e dei mercati finanziari. Immediatamente i mercati hanno festeggiato, ma quel che conta è la consapevolezza che la politica monetaria continuerà a tenere in considerazione gli eventi, agendo sempre con flessibilità. Negli USA questa forte consapevolezza è solida più che in Europa.
Sui mercati non ci sono, come ovvio, garanzie e i mesi seguenti, quelli che mancano alla fine di quest’anno, restano in equilibrio delicato.
La cosa più importante però è il controllo della volatilità nel breve periodo. La transizione, in generale, potrebbe portare una qualche incertezza, in un contesto di mercato altamente delicato e dall’equilibrio precario. Esiste però una possibilità, per il 2019: potrebbe essere l’anno buono per investire, con correttezza e con la scadenza di un obiettivo nel medio-lungo periodo.
Tratto da Moneyfarm (https://blog.moneyfarm.com/it/investire/perche-il-2019-potrebbe-essere-un-anno-positivo-per-gli-investitori/)