Il recente annuncio di una possibile rotazione dei dirigenti regionali solleva dubbi e preoccupazioni in Sicilia, in particolare tra le associazioni dell’artigianato.
A finire al centro della discussione è il trasferimento di Carmelo Frittitta dall’Assessorato regionale alle Attività Produttive: una prospettiva che ha subito scatenato la reazione di Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai, decise nel chiedere al presidente della Regione, Renato Schifani, di escludere il suo nome dal cosiddetto “valzer dei dirigenti”.
Secondo i vertici delle quattro sigle, Frittitta si è distinto come “un tecnico capace e competente” e, al fianco dell’assessore Edmondo Tamajo, è riuscito a portare a buon fine diversi processi cruciali per lo sviluppo dell’economia locale.
Nonostante le previsioni normative dell’ANAC in materia di rotazione e la volontà del governatore di applicare la legge, le associazioni puntano i riflettori sull’interesse delle imprese artigiane: “Un cambio di dirigenza in questo momento – commentano – rischia di rallentare l’azione amministrativa e di compromettere la tenuta economica delle nostre aziende”.
La preoccupazione nasce dal timore che lo spostamento di un dirigente di lungo corso possa incidere negativamente sull’assessorato alle Attività Produttive, proprio in una fase in cui molte imprese artigiane contano sul supporto e su procedure snelle per rimanere competitive.
Se, da un lato, la legge rende necessaria la rotazione, dall’altro le associazioni sollecitano una deroga o comunque un’eccezione che tenga conto delle esigenze del tessuto produttivo regionale.
La partita resta aperta, con Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai pronte a far valere le ragioni dei propri iscritti.
Nel frattempo, l’auspicio è che la Regione tenga conto dell’appello e adotti scelte che garantiscano stabilità e continuità operativa all’Assessorato e, di conseguenza, sostegno concreto alle imprese siciliane.