È successo in uno degli uffici postali della provincia di Catania: una telefonata sospetta, proveniente da un presunto maresciallo dei Carabinieri, ha insospettito il personale di Poste Italiane.

L’uomo, spacciandosi per un’autorità in servizio, ha richiesto le intestazioni di alcune carte prepagate appartenenti a soggetti “sottoposti a fermo”. Una richiesta inusuale, tanto più che il canale telefonico è considerato inadatto alla trattazione di dati sensibili.


L’intuizione del direttore e la scoperta della truffa

Il personale dell’ufficio postale non si è fatto cogliere impreparato. Il direttore, insospettito dall’atteggiamento del falso maresciallo, ha invitato l’interlocutore a presentarsi di persona, guadagnando tempo prezioso per verificare la legittimità della richiesta.

Contestualmente, ha contattato le forze dell’ordine e, tramite le opportune verifiche, ha scoperto che il nome fornito dal presunto militare era completamente falso. Si trattava di una truffa già vista in passato, messa in atto da criminali che cercano di ottenere informazioni riservate con metodi ingannevoli.


L’importanza della formazione e della prevenzione

Secondo Rudy Raniolo, responsabile di Fraud Management per la Sicilia, “I truffatori non hanno paura di nulla, lo dimostra questo tentativo di raggirare personale che viene debitamente formato per riconoscere i comportamenti fraudolenti. Ai clienti dico sempre di non aver timore o vergogna nel segnalare situazioni potenzialmente pericolose. Le segnalazioni e le verifiche preventive sono l’unica arma per intercettare questi tentativi di frode”.


Come difendersi dalle truffe telefoniche

  1. Verificare l’identità dell’interlocutore: di fronte a richieste anomale o particolarmente urgenti, è sempre consigliabile farsi lasciare un recapito e contattare subito le forze dell’ordine.
  2. Non fornire dati sensibili al telefono: istituzioni, banche o uffici postali non richiedono mai informazioni personali attraverso canali telefonici non certificati.
  3. Segnalare alle autorità: in caso di dubbio, meglio rivolgersi direttamente ai Carabinieri o alla Polizia Postale per verificare la veridicità della richiesta.

Conclusioni

L’episodio mette in luce quanto siano frequenti e sofisticati i tentativi di truffa, anche verso personale formato. Resta cruciale la prevenzione: conoscere le modalità di raggiro e attuare semplici precauzioni può davvero fare la differenza, sia per i cittadini che per gli addetti ai lavori. Il messaggio di esperti e forze dell’ordine è unanime: segnalare ogni circostanza sospetta è la chiave per contrastare efficacemente le truffe telefoniche e proteggere dati personali e patrimoni.