La procura europea ha concluso le indagini su un presunto schema fraudolento che coinvolge nove persone legate a quattro società agricole, accusate di aver ottenuto illegalmente oltre 600mila euro di fondi pubblici.

Gli indagati avrebbero falsificato contratti di affitto e dichiarazioni di disponibilità di terreni, molti dei quali confiscati, per truffare l’Unione Europea e la Regione.

Il Meccanismo della Truffa

Le indagini, condotte sotto la supervisione del procuratore europeo delegato Amalia Luise, hanno rivelato che i responsabili delle società agricole coinvolte avrebbero presentato documenti falsi per ottenere indebitamente contributi destinati alla coltivazione e alle attività agricole.

In particolare, i terreni dichiarati nelle domande di finanziamento erano, in alcuni casi, beni confiscati, sui quali non avevano alcun diritto di utilizzo.

Gli Indagati e le Società Coinvolte

I nove indagati, tra cui figurano E.C., 27 anni, M.C., 75 anni, A.M., 79 anni, S.T., 36 anni, A.M., 57 anni, M.C., 29 anni, A.B., 33 anni, G.C., 33 anni, e M.C.G., 29 anni, sono tutti collegati a quattro società agricole al centro dell’inchiesta.

Prossimi Passi Legali

Con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, i difensori degli indagati – gli avvocati Calogero Meli, Giuseppe Barba, Salvatore Pennica, Giuseppe Riso ed Eleonora Cacciatore – avranno 20 giorni di tempo per esaminare gli atti e definire la strategia difensiva.

Questi passaggi sono cruciali per preparare la linea di difesa in vista del processo.