Revenge porn

In un caso che ha scosso la comunità di Canicattì, un uomo di ottanta anni è stato recentemente condannato a un anno di reclusione per un’accusa di revenge porn.

Il giudice Antonella Ciraulo ha emesso la sentenza dopo che l’anziano è stato denunciato dalla sua ex amante, una donna di quarant’anni più giovane, per aver diffuso foto intime della coppia senza consenso.

L’indagine, scaturita dalle denunce presentate nel novembre del 2020, ha rivelato che l’uomo aveva stampato le foto compromettenti e le aveva inserite in una busta indirizzata al marito della donna, lasciandola poi alla porta dei suoceri.

Questo atto di vendetta era stato motivato dalla fine della loro relazione, secondo quanto riportato dalla vittima.

Gli sforzi investigativi dei carabinieri, supportati da analisi forensi che includevano l’esame dei dispositivi elettronici dell’accusato e test biologici sulla busta, hanno confermato la presenza delle impronte digitali dell’ottantenne, consolidando le prove a suo carico.

Oltre alla pena detentiva, l’anziano, difeso dall’avvocato Calogero Li Calzi, è stato anche ordinato di risarcire sia la sua ex amante che il marito di questa, entrambi parte civile nel processo con l’assistenza degli avvocati Teresa Alba Raguccia e Graziella Vella.

Questo caso solleva questioni significative sulla privacy, il consenso e la sicurezza digitale, evidenziando le severe conseguenze legali del revenge porn.

La sentenza serve come monito sulla gravità di tali azioni e sulla protezione che la legge offre alle vittime di abusi e violazioni della privacy.