E’ un clima politico teso quello che si respira a Canicattì dopo lo strappo tra il sindaco Vincenzo Corbo e la Democrazia Cristiana che ha portato il capo dell’amministrazione comunale a ritirare le deleghe all’assessore Gioacchino Asti.
Se da un lato si parla di mozione di sfiducia nei confronti di Vincenzo Corbo, dall’altra spunta l’ipotesi di un eventuale azzeramento anticipato dell’ufficio di presidenza del consiglio comunale.
I posti di Presidente e vice presidente dell’assemblea cittadina sono occupati da due esponenti della Dc di Salvatore Cuffaro, rispettivamente Domenico Licata e Giuseppe Alaimo. Per sfiduciare la massima carica dell’assemblea cittadina occorrono un totale di 16 voti.
Per chiudere in maniera anticipata l’esperienza amministrativa di Vincenzo Corbo, ma questo potrebbe avvenire soltanto nell’aprile del 2024, di voti invece ne servirebbero 16 su un totale di 24 consiglieri comunali presenti all’interno dell’assemblea cittadina.
Se sino a qualche giorno addietro tutto sembrava filare liscio come l’olio con il sindaco che poteva contare su una maggioranza quasi “bulgara” adesso nel giro di poche ore le dinamiche politiche a Canicattì sono improvvisamente cambiate e potrebbero riservare degli inaspettati colpi di scena.
Ci sono, infatti, diversi consiglieri comunali che si trovano in una sorta di “limbo” i quali potrebbero alla fine decidere di appoggiare questo o quel gruppo. Ed è proprio su di loro che si gioca questa partita.
Intanto, il Presidente del consiglio comunale ieri ha diffuso una nota dove invita i gruppi politici presenti all’interno dell’assemblea cittadina a recuperare il senso di responsabilità e ripristinare la percorribilità sul piano della gestione. “Assistiamo- scrive Licata- a sedute del consiglio comunale deserte a causa di consiglieri ripetutamente assenti, ad un Sindaco che da qualche anno non presenzia ai lavori e ad una amministrazione che non risponde nei tempi regolamentari e legislativi alle interrogazioni consiliari e che, una vola in aula, in alcuni casi sfugge al confronto attraverso metodi poco consoni al ruolo di ciascun rappresentante.
Va bene la dialettica politica, sale della democrazia- conclude Licata- ma questa non deve riverberarsi sulle istituzioni”.
Il prossimo banco di prova per maggioranza ed opposizione sarà l’imminente seduta del consiglio comunale prevista per lunedì 13 novembre alle 19.
In discussione anche la vicenda che riguarda l’avvio del servizio Asacom nelle scuole di Canicattì che ha scatenato una marea di polemiche con attacchi abbastanza pesanti. Servizio che come annunciato dall’amministrazione dovrebbe essere avviato entro la prossima settimana.