Quando si pensa al credito digitale si associa il concetto alle sempre più diffuse carte di credito virtuali, molto utilizzate per i pagamenti online, sia per la loro comodità che per la tutela della sicurezza dell’utente. Dalla Paysafecard ai portafogli elettronici come Neteller, Skrill e al wallet Paypal, ormai questi sistemi cashless, grazie anche all’agilità delle transazioni via app, stanno pian piano sostituendo la moneta fisica.
L’altra diretta associazione delle persone alla parola “credito virtuale” è la moneta più immateriale che ci sia: la criptovaluta – il Bitcoin su tutti, che non ha una propria dimensione fisica, ad esempio metallica o cartacea, ma viene generata e scambiata soltanto attraverso il canale digitale.
La crescente dematerializzazione delle transazioni monetarie ha però iniziato ad essere applicata anche al marketing aziendale, attraverso misure che fanno leva proprio sulla popolarità di questi sistemi di pagamento.
Il credito virtuale da spendere
A volte il denaro si configura come “virtuale” perché, nell’ottica di marketing delle aziende, è concepito come un accumulo di credito che può essere speso all’interno della piattaforma, per usufruire dei servizi che questa offre, oppure per ottenere degli sconti sulla merce.
Gli esempi di utilizzo di questo sistema, che permette ai venditori di mantenere il cliente con la promessa di un servizio accessorio o di uno sconto successivo all’acquisto, sono i più vari. Quello classico è l’accumulo di buoni sconto digitali, soprattutto nel comparto della grande distribuzione alimentare, ma anche in quello di prodotti a largo consumo – di cui si fa frequente uso, e in quello dei beni più costosi, come gli elettrodomestici e l’hi-tech.
L’idea del bonus viene spesso utilizzata anche nel settore dei servizi: in questo caso il meccanismo consiste nel rilascio di denaro virtuale che si può spendere solo in quella determinata attività, come quando un gestore di telefonia mobile eroga giga, messaggi e minuti “gratis”, o come quando una piattaforma di gioco elargisce il bonus senza deposito immediato, anche sotto forma di bonus gratis, che viene assegnato al giocatore in seguito alla registrazione e può essere usato sui giochi di casinò. Anche nel gaming online si usa spesso questa formula: dai crediti per giocare in cambio dei like sui social fino ai credits “in game” per sbloccare contenuti, vincendo le gare.
Il cashback promozionale
Il cashback, che letteralmente sta a significare “denaro indietro”, dopo essere stato lanciato quale iniziativa statale per incentivare l’uso delle carte elettroniche, è diventato ormai una popolarissima forma di marketing di fidelizzazione per la gran parte delle aziende che operano nell’e-commerce.
Il suo funzionamento è semplice, in quanto si prevede un rimborso in percentuale sugli acquisti che vengono effettuati presso un esercente o una piattaforma di e-commerce. Il credito che si accumula nel sito o nell’app di cashback prescelta, dunque, è di solito indisponibile fino al raggiungimento di una certa soglia minima di acquisti che permette di sbloccare il rimborso sulla spesa fino ad allora sostenuta: si tratta quindi a tutti gli effetti di denaro “digitale”.
Oltre che per i beni di tutti i tipi, dall’abbigliamento al tech, dai prodotti per la persona all’oggettistica, anche nel mondo dei servizi il cashback si applica praticamente ovunque: dal rifornimento di carburante ai viaggi, dalle assicurazioni agli istituti bancari.
Negli ultimi tempi, inoltre, sono sempre più popolari i siti che offrono programmi specializzati nel rimborso in percentuale come Bestshopping.com, così come le app per i pagamenti digitali dedicate come Satispay.
Molto usate dalle singole aziende sono anche le fidelity card digitali, ormai utilizzabili quasi sempre da mobile. La loro utilità è identica a quelle cartacee o plastificate, ma le funzionalità aggiuntive sono svariate, perché le card consentono anche di usufruire di bonus e coupon sconto personalizzati e di aderire a piani di cashback, oltre che ad accumulare i classici punti per ricevere un regalo dal catalogo.
La popolarità delle fidelity card è così cresciuta negli ultimi tempi che sono nate anche delle app-portafoglio, come Stocard, pensate per contenerle tutte in modo ordinato e pratico.