Nel 2020, gli Italiani hanno usato i pagamenti digitali per circa 5,2 miliardi di transazioni. La ricerca condotta dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano parla del 33% dei pagamenti totali, contro il 29% del 2019, nonostante un calo generalizzato dei consumi del 13% dovuto alla pandemia.
Cosa sono i pagamenti digitali e come hanno cambiato la vita di tutti i giorni? I pagamenti digitali sono tutte quelle modalità di pagamento che usano Internet. Non si parla solo di servizi con conti online di pagamento (Paypal, Stripe, ecc.), ma anche di servizi bancari che utilizzano il contactless senza PIN per i pagamenti al di sotto dei 25 o dei 50 euro (dipende dall’istituto di credito). Questa scelta è quella di banche italiane importanti, come Unicredit, Intesa Sanpaolo e Sella.
Rientrano nei pagamenti digitali anche la modalità PagoPa, i circuiti di cashback come Satispay e le modalità di pagamento tramite smartphone o smartwatch, tramite app Google Play o Apple Pay (dipende dal sistema operativo). L’impennata si è riscontrata nel 2020, quando la pandemia, ma anche gli incentivi governativi per ridurre l’evasione fiscale, hanno spinto a usare una formula di pagamento tracciabile e digitale.
A dare un’ulteriore spinta è stata la crisi e la semplicità di pagamento. Oggi, si paga con lo smartwatch e con lo smartphone, meno con la carta. Gli Italiani, però, restano ancora saldamente legati ai contanti in alcuni contesti, per esempio quando vanno al mercato. Com’è cambiata la vita di tutti i giorni?
Pagamenti digitali: semplicità e velocità
L’esempio di Nexi è emblematico. Nexi è un’app per i pagamenti digitali che ha ottenuto un +140% nel 2020 per gli acquisti in negozio e un +80% a livello generale, per un totale di 3,5 miliardi di euro di pagamenti. Di questi 3 miliardi e mezzo, l’84% è stato fatto digitalizzando la carta di credito. Quindi, l’84% degli utenti Nexi ha lasciato la carta di credito in tasca e ha usato lo smartphone per pagare. Perché?
I pagamenti digitali sono un modo per proteggersi dalle truffe online e dalle frodi. Infatti, si può sempre chiedere il rimborso all’app, oppure far bloccare il sistema di pagamento per procedere alla denuncia. È il metodo usato dai primi passi del denaro digitale da Paypal, che poi è diventato quello per tutti.
Così, si è passati dal pagamento del bollo auto in sede al pagamento digitale direttamente dal conto corrente bancario, dalle slot online con soldi veri agli accrediti delle vincite sui conti online, dal vecchio F24 da consegnare all’ufficio postale per procedere all’F24 copia/carbone online di quello ricevuto (sempre online) dal commercialista o dall’Agenzia delle Entrate.
Poi, ci sono la semplicità e la velocità di invio. Infatti, la pandemia ha costretto molti Italiani a usare più spesso i servizi di consegna a domicilio, anche per fare la spesa. I pagamenti digitali hanno permesso di pagare cliccando su un link univoco ricevuto via Sms o su Whatsapp, senza perdere tempo con il resto e con la certezza che quanto era arrivato era già pagato.
Il salto di qualità sulle spese più comuni lo ha fatto Satispay. Infatti, l’app era già nota per avere un sistema che premiava l’utente, attraverso cashback e sconti dedicati. L’app ha fatto un altro salto di qualità secondo la ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano quando ha permesso agli utenti di pagare le spese comuni, come: bollettini, ricariche telefoniche e bolli auto e moto.
Oggi, siamo sempre più abituati ai pagamenti digitali e i trend confermano che lo saremo sempre di più. Per abbandonare i contanti, però, è ancora troppo presto.