Rifiuti speciali

Un giro d’affari di circa due milioni di euro per smaltire in una discarica di Camastra rifiuti speciali che arrivavano da tutta Italia. Carabinieri e guardia di finanza sequestrano beni mobili, contanti, quote societarie  e altre risorse finanziarie di proprietà di una società che gestiva la discarica sita nel territorio di Camastra in provincia di Agrigento. In totale nell’inchiesta ci sarebbero 7 persone indagate, a vario titolo, si tratta di : S.A. , C.A., D.D.A., A.B. e P D.S., avrebbero alterato, con la complicità di un laboratorio chimico di Catania, le etichette dei rifiuti che giungevano nella discarica  declassificandone la tossicità. Un sistema fraudolento che , negli anni, avrebbe consentito agli indagati di  mettere in piedi un giro d’affari che avrebbe fruttato 2.064.288 euro. Gli uomini del  Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, in collaborazione con personale del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Agrigento, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Palermo hanno ricostruito tutti i movimenti fino al culmine delle indagini che ha portato al sequestro preventivo. L’inchiesta era partita nel 2014, grazie alle intercettazioni, le forze dell’ordine sono riuscite a ricostruire le pratiche fraudolente che hanno portato a Camastra rifiuti altamente inquinanti inviati da tutto il territorio nazionale.